Avvisi di pagamento del Consorzio a San Marco, Di Cianni furiosa In evidenza
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SAN MARCO ARGENTANO – (Comunicato stampa) La scure degli avvisi di pagamento da parte del Consorzio di Bonifica dei bacini settentrionali invade la valle dell'Esaro. Dopo i casi di Spezzano Albanese e Terranova da Sibari, quest'ultimo interessato stamattina dalla visita di un funzionario per l'incontro con i cittadini, il caso ha interessato anche il comune di San Marco Argentano. Ed è qui che a fare la denuncia e a sottolineare il disappunto di quello che definisce “Una vergogna tutta calabrese” è l'avv. Finisia Di Cianni, del foro di Cosenza, nonché assessore alle attività produttive del Comune di San marco Argentano, che si occupa da anni di preparare e firmare ricorsi alla commissione tributaria di Cosenza per l’annosa vicenda dei contributi consortili.
«Mi sono recata alla sede del consorzio di bonifica di Cammarata -racconta Di Cianni- al fine di denunciare tutta una serie di irregolarità nella valanga di intimazioni al pagamento trasmesse in questi giorni da Equitalia sud ai cittadini del mio paese. Cosa mi trovo davanti? Uno scenario vergognoso: 17 operai del consorzio parcheggiati davanti la struttura! Alla mia domanda del perché fossero lì davanti, segue la risposta unanime: siamo otto mesi che non veniamo retribuiti! Quindi dal 25 gennaio stiamo qui fuori dalle 7 alle 14! Questa è l’ennesima prova di quello che ripeto da anni -sottolinea- che si tratta di un ente vacuo, logorato da una mala politica, che non è operativo da decenni! Che non si sa gestire! Che neanche il tentativo con la vergognosa Legge Regionale 11/2003 all’art. 23 è riuscito a salvare (prevedendo il contributo consortile dovuto da ciascun consorziato, indipendentemente dal beneficio fondiario, caso unico in Italia ed in evidente contrasto con la Legge Quadro nazionale)!
Quanto poi ai Piani di Classifica approvati di recente dalla giunta regionale e dalla IV Commissione consiliare -aggiunge-, vale la pena sottolineare che appaiono come un copia-incolla di quelli realizzati da altre Regioni e sono carenti su molti punti, e cosi hanno pensato di aver superato di fatto quanto richiesto dalle proposte di modifiche.
Quindi mi rivolgo di nuovo, con un accorato appello, alle istituzioni preposte. Date dignità a questo ente, cominciate con il prevedere che si paghi solo in base ai benefici. Gli agricoltori sono persone umili, oneste, soggetti trainanti della nostra economia ma non possono essere derubati con tributi senza avere servizi».
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Emanuele Armentano