Auto bruciata nella notte: è la terza in meno di un anno alla stessa famiglia In evidenza
- Scritto da Redazione
- DISQUS_COMMENTS_COUNT:DISQUS_COMMENTS
- dimensione font riduci dimensione font aumenta la dimensione del font
- Pubblicato in Esaro Cronaca
- Letto 10474 volte
- Stampa
- Video
SPEZZANO ALBANESE – Ancora auto bruciate nella notte a Spezzano Albanese. A farne le spese, per la terza volta in meno di un anno, è di nuovo la stessa famiglia. Un negozio di frutta e verdura e una vita sempre nei ranghi, ma per tre volte colpita dalla stessa mano di fuoco. L'ultima nella notte appena trascorsa. Sono circa le 4 quando il rumore dei vetri che scoppiano, per le alte temperature causate dalle fiamme che avvolgono l'auto parcheggiata sotto casa, sveglia tutti. L'Opel Zafira del capo famiglia è completamente in fiamme e nessuno può fare nulla.
Scatta l'allarme a Vigili del Fuoco e Carabinieri ma l'intervento risulta inutile. Il fuoco, infatti, ha distrutto l'auto e ha interessato un'altra vettura che è parcheggiata a pochi metri. Fortunatamente, però, almeno sull'altro mezzo si riesce a limitare i danni ma lo sconforto è alto. La notizia rimbalza in tutto il paese e fa crescere la paura fra i cittadini che non si sentono tutelati. Le stesse vittime dei fatti non si spiegano quanto stia accadendo dal marzo 2015 considerato che -affermano- non sono “mai stati interessati da avvisi o messaggi”. La disperazione è evidente negli occhi stanchi di chi il giorno si spezza la schiena con il lavoro per portare avanti una famiglia, e quanto è finora accaduto risulta essere insostenibile. «A marzo scorso -raccontano- ci hanno bruciato il camion, ad aprile una macchina e adesso un'altra macchina. Non ce la facciamo più ad andare avanti così, almeno ci dicessero cosa vogliono da noi». Tutto ciò non fa altro che mettere in allarme le persone che, dopo questi episodi, chiedono maggiore sicurezza alle istituzioni. La domanda ricorrente è come mai questa situazione continui a perpetrarsi senza mai trovare dei colpevoli. Sulla questione, intanto, i Carabinieri raccolgono elementi per cercare di risalire ai responsabili e assicurarli alla giustizia.
© Riproduzione riservata
Video
Abbonati a dirittodicronaca.it
Caro lettore, cara lettrice,
ci rivolgiamo a te sottovoce, per sottolineare il senso di gratitudine che, con il tuo continuo interesse, hai dimostrato durante questi anni di attività ininterrotta di informazione che DIRITTO DI CRONACA ha gratuitamente garantito sul Territorio dal 2009. A giugno 2020, nel pieno della pandemia, abbiamo chiesto un sostegno economico libero per far fronte a nuovi oneri economici e poter garantire il servizio di informazione. I risultati, purtroppo, non sono bastati a coprire tutte le spese. A quei pochi sostenitori, però, va il nostro profondo senso di gratitudine e di riconoscenza.
Quanto fatto potrà avere un seguito solo se ogni utente lo vorrà davvero, dimostrandolo fattivamente, anche se in maniera puramente simbolica: sostenendoci con l'irrisorio contributo di un solo caffè al mese. Questo darà la possibilità di accedere a tutti i contenuti della nostra piattaforma di informazione, che sarà resa più fruibile e più "smart" e arricchita di nuovi approfondimenti e nuove rubriche che abbiamo in cantiere da tempo ma che non abbiamo potuto realizzare per carenza di fondi.
Ti ringraziamo di vero cuore sin d'ora per quello che farai per sostenere Diritto Di Cronaca.
NON STACCARCI LA SPINA... AIUTACI A MANTENERTI SEMPRE INFORMATO!
Emanuele Armentano