Commerciante morto solo in casa, l'amministrazione precisa ancora
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SAN MARCO ARGENTANO - (Comunicato stampa) L’Amministrazione comunale di San Marco Argentano ritiene doveroso fare alcune precisazioni in merito alla polemica sollevata dal gruppo di minoranza “Progetto Comune” a seguito della scomparsa di un commerciante conosciuto e stimato da tutti e ben noto alla struttura comunale e agli operatori del servizio sociale, che lo seguivano in maniera assidua sin dal mese di novembre 2014.
Il nostro concittadino, che a seguito della scomparsa della madre viveva in uno stato di disagio e di isolamento, e che era stato soggetto a numerosi ricoveri ospedalieri, era stato accompagnato dall’assistente sociale in una struttura riabilitativa di San Sosti, che lo ha ospitato dal 5 gennaio all’11 febbraio 2015.
L’ufficio comunale preposto, nel frattempo, si era attivato anche per sbrigare le pratiche burocratiche inerenti alla cessazione dell’attività commerciale.
L’11 febbraio 2015 il signor Giovanni, contravvenendo ai consigli del medico e degli operatori sociali, ha lasciato la Casa di Cura per ritornare nel suo domicilio.
Gli operatori sociali, preoccupati per le sue precarie condizioni di salute e informati dell’impossibilità dei familiari di prendersi cura del loro congiunto e di occuparsi della gestione della sua casa, hanno cercato quantomeno di convincere il signor Giovanni della necessità di avere in casa una persona che potesse fargli compagnia, somministrargli i farmaci, prendersi cura di lui e supportarlo per un pieno recupero del quotidiano vivere sociale.
Ma egli era molto riservato e introverso, e non accettava di buon grado neppure la presenza dell’operatore socio-sanitario che si recava giornalmente nella sua abitazione. Dopo le prime volte non si faceva più trovare in casa, ma doveva essere raggiunto al negozio o per le vie del paese.
L’assistente sociale referente del Punto Unico di Accesso, i vari operatori sociali e la struttura comunale, nonostante il rifiuto del signor Giovanni di farsi assistere in una struttura adeguata o di accogliere in casa un assistente che potesse prendersi cura di lui continuativamente, hanno sempre cercato di alleviarne la situazione di disagio psico-sociale.
E lo hanno fatto silenziosamente ma con tanta professionalità, con umanità e con cuore, nel rispetto della volontà e della dignità di Giovanni che era persona sensibile e capacissima di intendere e di esprimere le sue opinioni.
Spiace dover constatare l’atteggiamento critico e poco costruttivo del gruppo di minoranza, anche dinanzi alla morte di un uomo buono e mite, sempre discreto e gentile con tutti, che è diventato oggetto di una strumentalizzazione inaudita.
Il signor Giovanni non è stato abbandonato e lasciato solo, né gli amministratori si sono disinteressati a lui perché impegnati “a festeggiare il carnevale”.
Chi ha voluto trasmettere questo messaggio ha inteso fare solo inutile e dannosa demagogia.
La maggioranza non è affatto distratta ai problemi sociali di San Marco Argentano: sarebbe bastato ai consiglieri comunali di minoranza recarsi presso gli uffici comunali per avere contezza delle iniziative intraprese dal Comune per aiutare questo nostro concittadino in difficoltà.
L’Amministrazione comunale è altresì consapevole del valore del volontariato, al quale riconosce un ruolo importantissimo. Alle parrocchie e ai tanti volontari quotidianamente impegnati a rendere meno difficile il cammino di chi è nella sofferenza o di chi è più indifeso, e alle associazioni che si occupano di problematiche sociali, viene rivolto il ringraziamento più cordiale e l’invito a segnalare al Comune eventuali situazioni di disagio poco conosciute o non ancora attenzionate.
Oggi le povertà e i bisogni sono molteplici e sempre più diffusi: solo se sapremo unire le nostre forze, al di là delle appartenenze politiche o dei ruoli svolti, potremo contribuire ad alleviarli.
San Marco ha bisogno di coesione, non di sterili polemiche.
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Emanuele Armentano