Viaggio in Albania per la memoria di don Santori
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Il 29 e il 30 Marzo in occasione del bicentenario della nascita del sacerdote Francesco Antonio Santori, uno dei simboli di unione tra le comunità arbëreshe e l’Albania. Insieme ai gruppi folcloristici di Santa Caterina Albanese e di Cerzeto anche il gruppo corale “I Paràdosis – G.B. Rennis”, hanno partecipato ai festeggiamenti in onore del sacerdote in terra di Albania.
«Abbiamo accettato -dicono I Paràdosis- senza esitare e con tanto entusiasmo l’invito del prof Francesco Altimari, sia per l’importanza dell’evento, sia per il forte legame di “sangue arbëresh” che ci lega alla nostra terra d’origine da 500 anni. Siamo partiti da Bari giovedì 28 marzo insieme agli altri 2 gruppi e, da subito, c’è stata aggregazione e sintonia tra noi anche se era la prima volta che ci si incontrava. Dopo aver navigato tutta una notte intera tra canti e balli siamo approdati a Durazzo per poi dirigerci per un giro turistico a Tirana. Il giorno dopo la nostra tappa è stata Scutari, dove abbiamo partecipato al convegno sull’opera letteraria del Santori all’università “Luigi Gurakuqi”. Durante la conferenza, aperta dal prof Altimari, dal prof Mandalà, e seguita da interventi di professori universitari, si è messa in evidenza l’importanza della figura del sacerdote nella letteratura albanese, sia nelle nostre comunità arbëreshe sia nel paese di Skanderberg. Tra un intervento e l’altro il nostro gruppo ha intonato alcuni “Ajre” (arie) e la storica “Oj e bukura more” tra gli applausi, i complimenti e l’emozione dei presenti. La sera, nella chiesa di San Francesco il vero e proprio concerto, nostro e degli altri 2 gruppi presenti. Anche qui l’emozione è stata tanta! Abbiamo eseguito i nostri canti paraliturgici e liturgici in un'atmosfera di calore e grande ospitalità. Domenica mattina la messa in memoria del Santori nella cattedrale di Scutari, celebrata dall’arcivescovo Mons. Angelo Massafra e concelebrata da don Ennio Stamile della diocesi di San Marco Argentano ed altri sacerdoti. Qui abbiamo eseguito il canto di comunione “Ne Darken” ed abbiamo ascoltato i bellissimi canti eseguiti dai gruppi di Santa Caterina e di Cerzeto. Al termine della Messa abbiamo visitato la tomba del nostro Skanderbergh. Il nostro viaggio di interscambio culturale è terminato qui e dopo un breve giro a Durazzo abbiamo ripreso il nostro viaggio di ritorno ricchi di emozioni, soddisfazioni, belle esperienze e stati d’animo che sono difficili da esprimere. Abbiamo condiviso dei giorni indimenticabili che difficilmente dimenticheremo. Grazie al prof. Altimari, grazie ai sindaci di Santa Caterina e Cerzeto per averci voluto con loro».
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