I sindaci arbëreshë del cosentino sfiduciano il commissario Madeo
- Scritto da Roberto Galasso
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- Pubblicato in Provincia Cronaca
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COSENZA - I sindaci delle comunità arbëreshe del cosentino sfiduciano il commissario Madeo. Con una lettera al presidente della Giunta regionale, Roberto Occhiuto, i primi cittadini di Sindaco di Acquaformosa, Castroregio, Cervicati, Cerzeto, Civita, Frascineto, Lungro, San Basile, San Benedetto Ullano, San Martino di Finita, Santa Caterina Albanese, Spezzano Albanese e Vaccarizzo Albanese, pongono l’accento su “una situazione di grave disagio che si registra” nelle proprie comunità. Nocciolo della questione è la Fondazione “Istituto regionale comunità arbëreshë di Calabria” di cui, l’anno scorso, il Governatore della Calabria ha nominato commissario straordinario il sindaco di San Demetrio Corone, Ernesto Madeo.
“Poiché la fondazione dispone di un proprio statuto e di propri organi gestionali, - si legge nella nota trasmessa per conoscenza anche all’assessore regionale con delega alle minoranze, Gianluca Gallo, ed alla consigliera Pasqualina Straface - si riteneva che detta nomina fosse finalizzata a predisporre alcune modifiche statutarie resesi necessarie negli anni ed a traghettare l’istituto alla nomina degli organi gestionali previsti nello statuto. Orbene, ad oggi, - puntualizzano i sindaci - non solo non si ha notizia della realizzazione di tali obiettivi, ma occorre evidenziare che, in questo periodo, il commissario ha svolto la sua attività in maniera del tutto autonoma, travalicando, a parere degli scriventi, i limiti del suo incarico. Infatti si ritiene che non rientri fra i suoi compiti l’organizzazione di eventi e di visite istituzionali, peraltro in assoluta libertà, senza alcuna concertazione o coinvolgimento dei sindaci, messi sempre di fronte al fatto compiuto”.
Gennaro Capparelli, Alessandro Adduci, Gioberto Filice, Giuseppe Rizzo, Alessandro Tocci, Angelo Catapano, Carmine Ferraro, Vincenzo Tamburi, Rosaria Amalia Capparelli, Paolo Calabrese, Roberto Lavalle, Ferdinando Nociti e Antonio Pomillo aggiungono che la “figura del commissario si sta rivelando fortemente divisiva: negli scorsi anni si era creata, fra i sindaci e le comunità arbëreshë della provincia di Cosenza, una forte comunanza di intenti ed un’intensa collaborazione, con un dialogo che coinvolgeva tutte le comunità, dialogo franco, senza pregiudizi, rispettoso delle peculiarità di ogni paese, in un clima di stima e comunione. Oggi, purtroppo, - affermano nella missiva - si registra un mutamento di tale clima, con un commissario che considera la propria comunità predominante rispetto alle altre: ciò comporta un’estrema litigiosità e si è creata una situazione per cui, lo si ribadisce, alcune comunità vengono coinvolte ed altre sistematicamente escluse da ogni decisione che riguardi l’Arbëria”.
I sindaci delle comunità arbëreshe del cosentino, quindi, chiedono ad Occhiuto di procedere alla nomina quale commissario di un funzionario regionale che “ponga in essere gli adempimenti necessari affinché la Fondazione si possa dotare, celermente, dei propri organi e procedere allo svolgimento delle normali attività previste dallo statuto”.
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