Alla Giornata dei Giusti a Spezzano Albanese, Facciolla elogia gli Arbëreshë In evidenza
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SPEZZANO ALBANESE – Concluso nel migliore dei modi il progetto dedicato alla Giornata europea dei Giusti celebrata nei giorni scorsi, grazie all'eccellente lavoro dell'Istituto Comprensivo, a Spezzano Albanese. Tre giorni di laboratori che hanno interessato i ragazzi delle scuole a vario livello, gli insegnanti e le famiglie, il tutto per celebrare i giusti nel mondo e comprendere l'importanza del ruolo di queste persone. A conclusione dei lavori, che hanno visto anche la piantumazione di due alberi dedicati ai giusti Rocco Chinnici e Sophie Scholl (studentessa tedesca) un convegno voluto fortemente dalla dirigente scolastica Rosina Costabile che, per l'occasione, ha chiamato a raccolta i massimi esponenti ed esperti per discutere dell'argomento assieme al procuratore capo della Procura di Castrovillari Eugenio Facciolla.
Per l'occasione hanno portato i propri saluti il sindaco Ferdinando Nociti, l'assessore alla Pubblica Istruzione Caterina Marini, l'ispettore emerito Francesco Fusca, il direttore della locale Bcc Mediocrati Luigi Bettolino, il comandante della Compagnia dei Carabinieri di San Marco Argentano, Capitano Giusepppe Sacco, il giornalista Emanuele Armentano. Sono intervenuti, inoltre, l'esponente della Rete Universitaria Alessandra Carelli, la referente Provinciale Libera Marta Perrotta e il coordinatore Libera Cosenza Don Tommaso Scicchitano, mentre i ragazzi della scuola hanno presentato alcuni video e alcune canzoni significative e in linea con la tematica trattata. A chiudere i lavori il procuratore Facciolla il quale ha parlato in primis dello spirito “valoroso” degli arbëreshë, definendoli un “popolo solidale, esempio di civiltà e coesione sociale”.
Il procuratore ha delineato quindi i tratti della figura del magistrato Chinnici, dicendo come quest'ultimo prima di essere un giusto “era uno che faceva il proprio dovere”. Un pensiero, inoltre, rivolto al grande dramma delle migrazioni oggi in atto, evidenziando “l'indifferenza della comunità mondiale rispetto all'emergenza umanitaria”, puntando il dito contro il “fallimento del concetto di civiltà”.
Soddisfazione, quindi, per la dirigente Costabile, evidentemente compiaciuta per il risultato ottenuto da queste “bella esperienza”.
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Emanuele Armentano