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CALCIO - Si riuscirà a salvare il calcio santagatese?

L'ultimo gol realizzato in Prima categoria dal Real Sant'Agata L'ultimo gol realizzato in Prima categoria dal Real Sant'Agata

SANT’AGATA DI ESARO – Dopo essere stato nominato nei giorni scorsi, dal sindaco Mario Nocito quale Commissario traghettatore, per cercare di salvare il calcio nella cittadina dell’Esaro, Emiliano Ciraudo si è messo al lavoro per evitare che quanto di buono fatto in oltre un decennio finisca nel dimenticatoio abbandonato purtroppo a quello che sembra un destino irreversibile.

Non sfugge, infatti, che il calcio a Sant’Agata sia stato riesumato nell’estate 2010 proprio da Ciraudo che ha ricostituito una società ed una squadra iscrivendola alla Terza categoria e che fino al 2013-14, grazie anche alla guida tecnica di mister Lucio Vaccaro, abbia portato l’Asd Sant’Agata in Prima categoria dopo due promozioni consecutive vincendo anche Supercoppe di categoria e premi disciplina. Poi nel 2014 le strade dei “due protagonisti” si sono divise.  Senza voler entrare nel merito di tante discussioni e polemiche che non dovrebbero appartenere al calcio dilettantistico perché finiscono soprattutto per dividere e non unire come sarebbe più giusto, va ricordato senz’altro che dall’estate 2014, sin da quando è nato il Real Sant’Agata (con Lucio Vaccaro sempre in panchina), questa nuova realtà in appena cinque stagioni è riuscita ad arrivare dalla Terza alla Prima categoria (tre promozioni consecutive) per poi essere ripescata in Promozione dove – grazie anche all’avvento del presidente Stefano Quintieri che ha portata una ventata d’aria fresca – ha disputato ben 24 partite nella stagione 2019-20 (bloccata dal Covid) e solo 5 in quella 2020-21 poi finita anzitempo sempre per la nuova ondata del virus. Partendo da questi presupposti è facile affermare che davvero tanto si è fatto per il calcio santagatese in generale, a prescindere dalle sigle o dalle persone: tutto lascia il tempo che trova. Ed ecco perché la domanda sorge spontanea: a chi giova oggi perdere il calcio giocato a Sant’Agata pur con un progetto ridimensionato?  Ci permettiamo di suggerire che «non giova davvero a nessuno» e pur rispettando le posizioni di ciascuno bisognerebbe riflettere invece di polemizzare e cercare soprattutto unità d’intenti. D’altro canto, anche il vice presidente uscente Raffaele Vaccaro, non più tardi di qualche settimana addietro, ha dichiarato come – da appassionato di calcio – potrebbe esserci ancora un suo impegno verso un progetto che riparta dalla Prima categoria. E allora perché non prenderlo ad esempio?  Non sarebbe male, in buona sostanza, se tutti – e sottolineiamo tutti – facessero "un passo indietro" per il bene di questa cittadina anche sotto l’aspetto calcistico anziché riesumare primogeniture su chi ha fatto meglio o ha fatto peggio? Sarebbe così riprovevole pensare ad una sola squadra di calcio che difenda i colori gialloblù a Sant’Agata? Certamente no. Oltretutto, la struttura sportiva consente di giocare almeno fino alla Prima categoria; in paese ci sono ancora calciatori d’esperienza, altri giocatori e ragazzi che potrebbero costituire una buona ossatura per fare un campionato di transizione; senza dimenticare il vivaio del settore giovanile – a prescindere da sigle societarie – che potrebbe fare da serbatoio per i prossimi anni. Sarebbe così da idioti pensare a tutto ciò? La “conditio sine qua non”, però, è soltanto quella che si ritrovi la giusta via della concordia e non quella dei “dispettucci personali” che non possono appartenere a persone che vogliono il bene di una comunità. Ed è partendo da questi presupposti che Emiliano Ciraudo sta cercando di lavorare. D’altronde, è stato l’unico che si è fatto avanti – dopo la pubblica assemblea del 18 luglio – per dipanare questa matassa, così come ha ben spiegato il sindaco Nocito nel corso dell’ultimo consiglio comunale dopo il “placet” della sua maggioranza che comprende anche la delegata alla Sport, consigliera Jolanda Servidio. Lo stesso Ciraudo ha, infatti, comunicato al Presidente della FIGC – LND Comitato Regionale Calabria, dottor Saverio Mirarchi, che «si sta lavorando insieme ad un gruppo di persone per l’eventuale iscrizione – fermo restando il numero di matricola della F.C.D. Real Sant’Agata – al Campionato della categoria immediatamente inferiore, ovvero alla 1^ Categoria, i cui termini per l’iscrizione scadono il prossimo 2 settembre, come peraltro stabilito dal Consiglio Direttivo di Codesto Comitato Regionale che «ha dato facoltà alla stessa di proporre eventualmente istanza di partecipazione al campionato di Prima categoria entro il 2.9.2021, qualora si rendessero disponibili posti in organico». Riuscirà il suo tentativo di non disperdere il patrimonio calcistico santagatese acquisito in questi anni? Se il risultato sarà negativo, vorrà dire allora che avrà fallito l’intera collettività soprattutto perché «lo sport non è politica» e siccome va discostato molto viaggiando assolutamente su un altro binario è indubbio che bisogna sempre unire le forze e mai – assolutamente MAI – dividerle.        

W Sant’Agata Sportiva!   

 

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