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La Figc Calabria ha incontrato sindaci e società per gli stadi del Tirreno

  • Presenti anche alcuni sodalizi calcistici del Tirreno
Un momento dell'incontro di Acquappesa Un momento dell'incontro di Acquappesa

ACQUAPPESA - Quella appena passata è stata una stagione tribolata per le strutture sportive del Tirreno cosentino. Dai sequestri degli stadi “Gramigna” e “Zicarelli”, rispettivamente di Acquappesa e Fuscaldo, poi parzialmente dissequestrato per i lavori di ripristino, fino all’inagibilità del “Tarsitano” di Paola; dai problemi all’impianto di San Lucido a quello di Scalea fino a Cetraro, dove manca ancora un campo sportivo, per il quale sembra essersi aperto uno spiraglio definitivo.

Di ciò hanno preso contezza le società sportive tirreniche e l’input per “riqualificare le strutture sportive” è partito dal Comitato regionale Calabria della Figc presieduto da Saverio Mirarchi, venendo recepito in primis dal comune di Acquappesa tramite il sindaco Giorgio Maritato. La Figc regionale, in pratica, è scesa a fianco delle società sportive calabresi e del territorio in tema di gestione e utilizzazione dei campi sportivi. «Se si lasciano morire le strutture sportive – ha affermato il consigliere Figc Antonio Ferrazzo, dopo aver assistito alla proiezione sullo stato dei campi sportivi calabresi presentata dall’ingegner Santaguida della commissione impianti – ed in particolare i campi sportivi che ne sarà del calcio? A parte la componente ludica, non sfugge la funzione sociale importante poichè contribuisce alla trasmissione di valori e precise norme». Sottolineata, con fermezza, dal Presidente regionale Figc Saverio Mirarchi e dal consigliere nazionale Antonio Cosentino una “forte preoccupazione”, che ha confermato «il sostegno alle società sportive» richiamando «la collaborazione tra tutte le componenti per evitare la chiusura dei terreni di gioco». Il sindaco Giorgio Maritato, esponendo la vicenda del sequestro del campo sportivo locale ha chiosato: «Non è possibile promuovere il territorio se si trova un pretesto/cavillo per impedire a tanti giovani di fare sano sport in armonia. Chiudendo il campo s’è impedito tutto questo in una struttura adeguata da poco ed in regola con le norme». Un vero “grido d’allarme” quello partito specie dalla società sportive rappresentate come la Polisportiva Acquappesa con Giovanni Sacco, con Giuseppe Plastina (Asd Fuscaldo), Ottorino Mazzotta (Asd Lago), Sergio Lanzillotta (Atletico S. Lucido) e da Giancarlo Formica (Us Scalea).

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