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Alcide Simonetti

Alcide Simonetti

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Riforma Costituzionale, ecco cosa cambia

Non avendo raggiunto i 2/3 di entrambi i rami del Parlamento per l’approvazione della legge costituzionale n.88 del 15 aprile 2016, è stato necessario, per come previsto, chiamare i cittadini italiani, il 4 dicembre, a pronunciarsi con il Referendum confermativo.
Una legge di modifica costituzionale vasta e complessa che è stata oggetto di un iter parlamentare molto lungo, durato circa due anni (8 aprile 2014-15 aprile 2016), ed accidentato, essendo state svolte diverse centinaia di sedute in commissione, sentiti un vasto numero di esperti in materia, nonché trattati diverse migliaia di emendamenti.

Il Partito del "No" per un Paese in cerca d'autore

Nella breve Storia Repubblicana ai partiti tradizionali è doveroso aggiungere, anche, il “Partito del NO”, il quale rappresenta una forza, immanente, maggioritaria, trasversale e reazionaria all’interno del Paese che si pone, sempre e comunque, da ostacolo ad ogni tentativo di innovazione e modernizzazione del “Sistema Italia”.
Ultimamente innumerevoli sono le battaglie intraprese: No alle riforme costituzionali, No alle Olimpiadi nella Capitale, No al Ponte sullo stretto, No alla Tav, No alle discariche integrate di smaltimento di rifiuti, No alla Riforma del mercato del lavoro, No alla riforma della Giustizia, No alla riforma del sistema creditizio e quant’altro.

Un saluto all'ambasciatore di Spezzano nel mondo: Francesco Fusca

L'Ispettore Fusca nel suo ultimo articolo su “Diritto di Cronaca” (24.06.2016), prima della sua fulminea dipartita, nel commentare positivamente l'approvazione alla Camera della nuova legge denominata “dopo di Noi” che si occupa delle persone con disabilità gravi che restano senza sostegno familiare, riaffermava con forza il ruolo principale della Scuola (con la S maiuscola come soleva dire) nell'integrazione delle persone disabili, nonché individuando sempre nell'istituzione scolastica (nel suo insieme) il soggetto promotore della costruzione di una società inclusiva.
Dall'anzidetto intervento è ricavabile il leitmotiv della sua ricerca, durata oltre quarant'anni.

Aria di cambiamento nel bilancio politico post elettorale

Il quadro, uscito dalle ultime competizioni amministrative di giugno, non mi pare chiaro ed univoco. I risultati dei ballottaggi di ieri, certamente, hanno amplificato la misura dell'insuccesso elettorale del Pd, il quale ha perso 4 capoluoghi di regione su sei. Il Movimento 5 Stelle, non solo ha espugnato, clamorosamente, Roma, sebbene fosse già nell'aria, dopo i vari scandali che avevano coinvolto le precedenti amministrazioni, ma addirittura l'ex capitale d'Italia (Torino), ribaltando l'esito del primo turno (e “mandando in pensione” un importante leader nazionale come Fassino).
Numerose città, amministrate da “giunte rosse” (45 su 90) come Trieste, Grosseto, Novara, Brindisi, Pordenone, Benevento, Crotone ed Olbia hanno cambiato colore. Emblematica la sconfitta di Sesto Fiorentino, comune governato ininterrottamente dal 1899 dalla sinistra, che racconta molto bene l'aria che tira intorno al partito di Renzi.

RInnovate le cariche dello "Spixana Tennis Club"

SPEZZANO ALBANESE - Ieri sera, 1.06.2016, i soci dello “Spixana Tennis Club” hanno eletto per acclamazione come Presidente dell'associazione, il dott. Mario Pellegrino, il Vice-presidente, Francesco Zagarese e Segretario Nicola Piragine.
L'assemblea, dopo una lunga ed articolata discussione, ha inteso puntare su figure, che in questi primi anni di vita sociale del club, hanno dimostrato grandi competenze, professionalità, impegno e passione.

Nessuno tocchi la Costituzione!

In Italia tutto è lecito tranne che modificare la “Magna Carta” della Repubblica. Ogni tentativo di riformarla è stato sempre affossato, inesorabilmente, dalla forte opposizione di un vasto e composito fronte reazionario che ha stroncato ogni legittima aspettativa di aggiornare l'assetto istituzionale del Bel Paese.
Probabilmente la coalizione oscurantista prevarrà all'appuntamento referendario di ottobre, soffocando ogni velleità di modernizzazione di un sistema paese, incapace di tenere il passo dei tempi.
A complicare le cose è stato, tra l'altro, l'errore del Premier di legare la sopravvivenza  del governo, nonché del suo personale futuro politico alle sorti del Referendum, trasformando, inopinatamente, la consultazione istituzionale in un giudizio politico sul segretario del Partito Democratico.

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