Dalla “Collina della Pace”, a Tarsia, il nuovo, accorato appello di Corbelli per la chiusura delle scuole
- Scritto da Roberto Galasso
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- Pubblicato in Regione Cronaca
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TARSIA - Dalla “Collina della Pace” il nuovo, accorato appello per la chiusura delle scuole. Franco Corbelli, infatti, ha scelto come luogo Tarsia, di fronte al lago e al vecchio camposanto comunale, dove si sta costruendo la più grande opera umanitaria, legata alla tragedia dell’immigrazione, il Cimitero internazionale dei Migranti, per reiterare la sua disperata richiesta al presidente f.f. Nino Spirlì affinché disponga la sospensione delle attività didattiche in tutta la regione.
Un luogo fortemente simbolico per ricordare anche “l’immane tragedia (purtroppo dimenticata) dei poveri migranti, uomini, donne e bambini, che continuano a morire al freddo lungo la rotta balcanica, nei naufragi nel Mediterraneo e nelle carceri lager libiche, dove sono rinchiusi in condizioni disumane”.
Al presidente della Regione e al Governo il leader del movimento Diritti Civili chiede “di fermarsi, di chiudere subito tutte le scuole, prima che sia troppo tardi, per scongiurare una strage, perché il pericolo oggi, per colpa della contagiosa variante inglese che colpisce i più giovani, bambini e ragazzi, è proprio nelle aule, dove rischia di diffondersi l’epidemia con conseguenze disastrose e devastanti, soprattutto per questi bimbi e adolescenti”.
Corbelli ribadisce che “in Calabria sarebbe una catastrofe, perché la nostra regione non è assolutamente in grado di fronteggiare una emergenza coronavirus, vista la sofferenza dei nostri ospedali e la disperazione del personale sanitario che non sa più come far fronte all’ondata di ricoveri giornalieri”. E quando la pandemia sarà superata Franco Corbelli si dice pronto a ritornare “a Tarsia, su quel prato sacro, per fare ultimare la grande opera e consegnarla all’umanità e alla storia. Un’opera monumentale - conclude il leader di Diritti Civili - che ricorderà le due tragedie, migranti e coronavirus, e sarà motivo di orgoglio nel mondo per la nostra Calabria e per l’Italia”.
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