Agricoltura, AIC: bene App “Resto in Campo” ma il Governo faccia di più
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COSENZA - “La Ministra Catalfo ha fatto bene a richiamare l’importanza dell’intermediazione tra domanda e offerta di lavoro parlando anche della app “Resto in Campo”, lanciata da Anpal proprio con questo obiettivo, come chiedeva AIC da aprile. In un’ottica di contrasto al caporalato, è positivo l’impegno della ministra Catalfo ad arricchire l'app agganciandola a servizi complementari in materia di alloggi e trasporto dei lavoratori.
Questi vanno introdotti il prima possibile. Ribadiamo che la creazione di uno strumento come “Resto in Campo” a livello nazionale deve avere anche l’obiettivo di superare i forti divari tra regioni italiane in termini di efficienza digitale ed efficacia delle politiche attive del lavoro, che non permettono alle aziende collocate in determinati territori di raggiungere la manodopera di cui avrebbero bisogno”. Questo il commento del Presidente AIC, Giuseppino Santoianni, alle dichiarazioni della Ministra Nunzia Catalfo al tavolo interistituzionale per il contrasto al caporalato svoltosi oggi. “A più di un mese dal lancio dell’app è auspicabile un aggiornamento sul numero di utenti (imprese e lavoratori) che hanno scaricato “Resto in Campo”. Nel caso – come sembra - non ci sia stato ad oggi un responso significativo da parte delle imprese, esortiamo Anpal, la ministra del Lavoro e delle Politiche Sociali e le altre istituzioni competenti a coinvolgere maggiormente le associazioni di categoria per promuovere e migliorare insieme questo strumento”. Così Giuseppino Santoianni, Presidente Associazione Italiana Coltivatori
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