Confial vigilerà sull’attuazione del decreto Madia
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ROSSANO – (Comunicato stampa) “Il decreto Madia costituisce, seppure in termini parziali, sicuramente, una prima risposta alle lotte dei lavoratori precari nella Pubblica Amministrazione, che hanno visto la ns Regione, Deputati calabresi, altri sindacati e la CONF.I.A.L. in prima linea, a partire dalla Calabria ed in particolare dalla provincia di Cosenza con la poderosa e partecipata assemblea pubblica tenuta a Rossano lo scorso 15 maggio presso il palazzo San Bernardino”: così commenta il provvedimento del Consiglio dei Ministri sul pubblico impiego, relativo al precariato, il segretario nazionale della CONF.I.A.L. Benedetto Di Iacovo”.
Secondo il leader del sindacato autonomo “è stata disegnata una roadmap, che dovrebbe essere attuata tra il 2018 e il 2020, per assorbire i precari che per 3 anni, anche in maniera non continuativa, degli ultimi otto, hanno prestato attività di lavoro dipendente per le amministrazioni pubbliche”. Di Iacovo ammonisce, però, che “il suo sindacato vigilerà sulla concreta attuazione del decreto Madia, da parte delle singole pubbliche amministrazioni, intrattenendo rapporti costanti con la deputazione calabrese e non, a partire dal doppio canale: assunzione diretta per chi è entrato per concorso e riserva per gli altri, ritenendo, però, necessario recuperare chi allo stato è fuori dal provvedimento, e cioè: i precari ai quali il contratto è scaduto dopo l'entrata in vigore della legge delega ma prima dell'entrata in vigore del decreto, nonché i lavoratori socialmente utili e di pubblica utilità della Calabria (circa 5.000 unità), i quali, cosi stanti le cose, in assenza di ulteriori interventi legislativi specifici e mirati, per come da richiesto dalla CONF.I.A.L. nell’assemblea di Rossano, resterebbero, comunque, legati, seppure con particolari accorgimenti e provvedimenti preferenziali, esclusivamente alle procedure concorsuali, alle coperture finanziarie dirette degli Enti (per le quali è necessaria la storicizzazione della spesa effettuata negli anni) e ai fabbisogni di personale che, al momento, resterebbero vincolati alle pre-determinazioni, già decise, degli Enti e solo con la riserva del 50% a queste tipologie di lavoratori, quindi senza nessuna automaticitá di ingresso nella pubblica amministrazione, per effetto della loro pregressa ultra ventennale utilizzazione presso gli attuali Enti. La esclusione di queste categorie costituisce - a parere della CONF.I.A.L. - una violazione del principio costituzionale di uguaglianza sostanziale. Per questi motivi - ha concluso Di Iacovo - una volta pubblicato il Decreto, prenderemo i dovuti contatti con la deputazione calabrese e la Regione, ed in particolare con chi da sempre ha seguito la vertenza, per concordare idonei correttivi e specifici, ulteriori, provvedimenti legislativi, capaci di dare automaticità di assunzione a tutto il blocco dei cinquemila ex invisibili della pubblica amministrazione”.
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