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Giorno: "Sistemare il vecchio cimitero" In evidenza

Giorno: "Sistemare il vecchio cimitero"

LUZZI - “Mettere mano sulla parte vecchia del cimitero”. Lo afferma in una nota l’architetto luzzese Filippo Giorno del Gruppo Legambiente Torino-Luzzi. L’ampliamento dell’attuale camposanto, infatti, è al centro del dibattito da più mesi. Tema che inevitabilmente sarà terreno di scontro nell’ormai imminente campagna elettorale per le amministrative. L’architetto Giorno sostiene che per evitare prezioso consumo del suolo, in alternativa ad un ulteriore ampliamento del cimitero si può optare ad un organico intervento mirato alla demolizione, ristrutturazione, razionalizzazione del vecchio cimitero. “Se nel penultimo e ultimo ampliamento possiamo riscontrare una distribuzione ed un ordine planuvolumetrico chiaro, dovuto a necessari studi progettuali di loculi ed edicole funerarie ben definiti, - afferma - così non si può dire della parte vecchia.

La parte più antica del cimitero si presenta tutte le caratteristiche dei camposanti privi di una definita identità del sacro, dell’ornamento, dell’arredo, del decoro, di forme di micro-architettura risolta”. Per l’architetto Giorno “l’area in oggetto si è sviluppata senza un disegno prestabilito, si è allargata in maniera disordinata ed in molti casi si presenta con problemi di estetica funeraria, di carattere strutturale e quindi di consolidamento. In sintesi, questa parte del cimitero, - sottolinea il professionista - ha conservato nel tempo forme e spazi originari, i quali se bene proporzionati per le esigenze del tempo, non soddisfano le moderne concezioni dell’architettura funeraria la quale mira a percorsi progettuali in sintonia con parchi e giardini”. Inoltre, spiega ancora il tecnico - “nel secolo scorso, la concessione continua (dovuta) di suoli ai privati per la costruzione di “cappelle” e “stipetti” con pochissime norme di carattere generale per limitare la libertà di utilizzo, ha fatto sì che le singole costruzioni si sono susseguite senza alcuna unità di stile, senza un criterio conduttore, senza rispetto per i vicini e per l’ambiente assumendo le forme più impensate, gareggiando nel più disordinato individualismo a danno della composizione generale. Per non parlare - aggiunge - della percorrenza interna del complesso che risulta disagiata per le numerose discontinuità per mezzo di giardinetti improvvisati, strettoie, e forti pendenze, il tutto a scapito dei visitatori ma anche per gli operatori del luogo”. Ecco, dunque, la proposta di Giorno: “Riuscire a creare un piano organico d’intervento sul vecchio cimitero, con una serie di operazioni, per comparti, porterebbe alla creazione di nuovi suoli cimiteriali in linea con le indicazioni ambientali e di pianificazione urbanistica mondiale che riguardano il “contenimento del consumo del suolo”. I nuovi manufatti edilizi, posti su nuove fondazioni, - conclude Filippo Giorno - verrebbero creati su nuove fondazioni dopo la rimozione di tutti i volumi ormai fatiscenti e degradati irrimediabilmente”.

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