Lo Polito e Tamburi nel Consiglio delle Autonomie Locali calabresi
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CASTROVILLARI – (Comunicato stampa) Sicuramente una rappresentanza importante che significa tanto per ciò che può suscitare ed attrarre in termini di sinergia istituzionale e non solo, a partire dalla crescita dei Territori del nord Calabria dove si pone ed insistono pure le comunità italoalbanesi.
I Sindaci di Castrovillari e San Basile, rispettivamente Domenico Lo Polito e Vincenzo Tamburi, sono stati eletti, così, nella giornata di sabato 17 settembre, a Lamezia Terme, durante le votazioni dei componenti del Consiglio delle Autonomie locali della regione Calabria, il primo a nome e per conto dei Sindaci dei Comuni superiore a 5.000 abitanti, ed il secondo per raffigurare i Comuni di minoranza linguistica, in rappresentanza delle relative categorie, per l'intera provincia di Cosenza.
Per questo entrambi ringraziano anche tutti i sindaci elettori che hanno espresso loro fiducia con il voto, sottoscrivendo un mandato delicato e gravoso per ciò che comporta e si trova a vivere la pubblica amministrazione -in generale-, più debole ma continuamente riferimento, tra gli sconvolgimenti epocali, per favorire l’esigenza delle opere che nascono dall’impeto positivo degli uomini e donne come tentativo di risposta organica ai loro bisogni.
L’ente strutturato, in cui opereranno i due primi cittadini dell’Area del Pollino, nasce in attuazione dell'articolo 123 della Costituzione per la disciplina del Consiglio delle autonomie locali, quale organo di consultazione fra la Regione e gli enti locali, e per rafforzare quegli scambi ed interlocuzioni, necessari a suscitare un nuovo tessuto di socialità di cui solo la cooperazione sostanziale tra soggetti, a più livelli, con l’ausilio della sussidiarietà, può ricreare attraverso gli appositi strumenti ed un scambio costante sulle necessarie modificazioni giuridico-istituzionali per accompagnare meglio un diverso modo di concepire e valutare lo sviluppo.
«Pensiamo, tanto per fare un esempio -ricordano i due rappresentanti- cosa può significare questo per la crescita, l’innovazione, il credito, la formazione, la sicurezza o la delicata questione dell’Accoglienza, bisognosi sempre di maggiori condivisioni e programmazioni unitarie, ormai richieste dall’Europa per qualsiasi forma di attenzione dedicata.
È su questo che ci misureremo -concludono nelle valutazione a caldo i due Sindaci- consapevoli che l’aspetto interessante di tale esperienza è che nasce grazie ad un atteggiamento di responsabilità, ad un dialogo costruttivo tra i diversi attori del territorio e non come un provvedimento calato dall’alto. Un’occasione, insomma, per accelerare, inoltre, quelle politiche di sviluppo che ci stanno tanto a cuore e che ci angosciano quando non le possiamo perseguire».
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