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Torna la mobilitazione all'Italcementi di Castrovillari In evidenza

  • Domani sciopero dei lavoratori
Torna la mobilitazione all'Italcementi di Castrovillari

CASTROVILLARI – Nuovi stati di agitazione per lo stabilimento Italcementi di Castrovillari. Infatti, dopo l’accordo strappato il 3 Dicembre presso il Ministero del Lavoro, che ha evitato i licenziamenti ed inserito lo stabilimento di Castrovillari nella CIGS per riorganizzazione aziendale fino al settembre 2017, data in cui si dovrebbero conoscere le intenzione della nuova proprietà la Haidelberg Cement, i lavoratori da domani saranno di nuovo in sciopero a causa della decisione dell’azienda di non attuare una rotazione che tenga in considerazione la reale fungibilità oltreché solidarietà ed equità in un momento difficile e soprattutto transitorio.

«Non comprendiamo questo atteggiamento dell’azienda -scrivono i segretari Venulejo (Cisl) e Di Franco (Cgil)- che non è in linea con gli accordi sottoscritti a Roma e che sembra continuare ad avere un atteggiamento di chiusura verso questo stabilimento e verso questo territorio. In questi mesi sindacati ed istituzioni, insieme al Governo regionale, di concerto con il Ministero dello Sviluppo Economico, hanno messo su un tavolo permanente rispetto alla questione Italcementi soprattutto in vista del confronto con Haidelberg Cement, che avverrà quando le operazioni di c.d. “closing” saranno ultimate. Chiediamo all’azienda -aggiungono- di rivedere questa impostazione e di non perseguire la strada di voler anticipare scelte che competono alla nuova proprietà ed al confronto fra le parti; chiediamo al Governo e a tutte le forze parlamentari di vigilare sugli accordi sottoscritti che non sono e non possono essere finalizzati, al momento, a prevedere riduzioni dei livelli occupazionali. Forte è stata la determinazione del Governo e dei sindacati, in sede di trattativa nazionale, a voler affermare questo principio. Decisa e legittima -concludono- sarà la protesta dei lavoratori in questa battaglia di diritti, di civiltà e di dignità!».

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