Piano stralcio di bacino, AssoLaghi presenta osservazioni
- Sollecitata la revisione della classificazione del rischio idrogeologico
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SIBARI - Rivedere la classificazione del rischio idrogeologico. È la richiesta che l’Associazione Laghi di Sibari, in qualità di soggetto portatore di interessi collettivi, ha indirizzato agli enti competenti al termine di una seduta del comitato direttivo riservata all’approfondimento del Piano Stralcio di Bacino.
Al centro dell’attenzione, la modifica nella classificazione del rischio idrogeologico dell’area dei Laghi di Sibari, portata da P3 a R4. A tal riguardo, su proposta del presidente Luigi Guaragna, il direttivo ha deliberato la costituzione di un gruppo di lavoro composto dall’architetto Ferruccio Lione, dal professor Maurizio Aristodemo e dall’avvocato Christian Piro, autori di un'approfondita analisi tecnico-amministrativa sulle criticità emergenti dalla ventilata modifica. In primis, è stato evidenziato come il progetto Laghi di Sibari, redatto dall’architetto Gino Valle nei primi anni '70 del Novecento, sia stato approvato da tutti gli enti territorialmente competenti, in conformità alle normative urbanistiche, ambientali e tecniche il tempo in vigore. Nel progetto originale viene definito con precisione il funzionamento idraulico delle darsene, in relazione sia al mare sia al contiguo canale Stombi. Il sistema delle darsene, in particolare, comprende specifici dispositivi di regolazione idraulica, tra cui le porte vinciane. Inoltre, è presente una centrale di smaltimento con due pompe idrovore, il cui compito è abbassare il livello idrico delle stesse, riversando l’acqua nello Stombi. Pertanto, è stato evidenziato, l'attribuzione della nuova classe di pericolosità non ha considerato adeguatamente la specificità delle darsene portuali, idraulicamente connesse al mare. Inoltre, negli scenari di pericolosità e rischio, non sono stati tenuti in conto i dispositivi di mitigazione associati, come le porte vinciane e le pompe idrovore, parte integrante e fondamentale del sistema. Da qui, anche in considerazione delle proroghe ottenute dalla Regione Calabria a seguito del confronto con l’Autorità di Bacino, la presentazione di osservazioni tese a evidenziare le incongruenze della nuova classificazione del rischio idrogeologico, oltre che a sollecitare la loro revisione sulla base di dati aggiornati e di uno studio approfondito della situazione dell’area, all’esclusivo fine di salvaguardare il valore del territorio e delle proprietà situate nei Laghi di Sibari, affinché vengano preservate le peculiarità ambientali e le risorse locali.
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