Le disposizioni di Satriano sul coronavirus In evidenza
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ROSSANO – Il Vescovo di Rossano-Cariati, mons. Giuseppe Satriano, dopo le disposizioni del premier Conte in tema di Covid19, dalla Casa dei Missionari della Consolata di Torino, ha inviato le nuove disposizioni per i fedeli della diocesi.
Nella sua missiva Satriano sottolinea come “l’unico modo concreto per togliere terreno fertile al COVID-19 sia sospendere le relazioni ravvicinate”, evidenziando come “non si debba perdere la speranza” perché “questi giorni passeranno e la preghiera ci aiuterà a sentire la vicinanza di un Dio che combatte con noi e soffre per noi e con noi”.
«Questi giorni -scrive il vescovo- non ci vedano protesi a caccia di notizie, spesso non vere, ma ci trovino impegnati a trovare consolazione nell’intimità della famiglia e della preghiera. Ognuno faccia la propria parte perché il dolore sia alleviato e consolato, e tutelata la vita di tutti. Il panico non ci guarirà e solo il rispetto e l’osservanza di quanto ci viene chiesto potrà aiutare a garantire più serenità e meno fatica. Cresca nei nostri cuori un rinnovato sguardo d’amore per la vita e per il Signore e la Pasqua che viene ci trovi, come afferma S. Paolo “non con il lievito vecchio, né con lievito di malizia e di perversità, ma con azzimi di sincerità e di verità” (1Cor 5,8)».
Pertanto, il vescovo dà le proprie indicazioni sui comportamenti da adottare nella chiesa diocesana:
1. Dal 9 marzo 2020 le Messe con il concorso di popolo rimangano sospese, per cui si è dispensati dall’obbligo di assolvere al precetto festivo, invitando, comunque, tutti i fedeli a unirsi in preghiera nelle proprie abitazioni in comunione con i propri presbiteri, che devono celebrare quotidianamente in privato, al fine di custodire la vita di ciascuno.
2. Le chiese rimarranno aperte per la preghiera individuale, garantendo la possibilità di accedere al Sacramento della Penitenza, rispettando la distanza richiesta di almeno un metro e non utilizzare i confessionali ma luoghi più ampi come la sacrestia o ambienti adiacenti la chiesa, a condizione che sia possibile garantire la dovuta riservatezza del Sacramento. Inoltre, qualora si rendesse necessario, si garantisca il Viatico e il Sacramento dell’Unzione degli Infermi.
3. Si sospendano le Messe esequiali; è consentita la benedizione della salma in occasione della sepoltura al cimitero, come previsto dal rituale delle Esequie. Tutto ciò alla presenza dei soli familiari stretti.
4. Si sospendano anche i Matrimoni, i Battesimi e le Cresime in forma pubblica, consentendone, in via del tutto eccezionale, la celebrazione (qualora non si possa rinviare) in forma strettamente privata e senza Messa, alla presenza dei soli testimoni, padrini e familiari stretti, rispettando la distanza prevista dalla normativa.
5. Sono sospese le processioni, le feste e altre manifestazioni parrocchiali e diocesane. Inoltre non si prevedano incontri di catechesi, iniziative pastorali e riunioni di altro genere, annullando, in ogni caso, eventi precedentemente fissati.
6. Si consiglia, inoltre, con le dovute precauzioni, di non disattendere a quelle che sono le opere di misericordia corporale.
7. Si utilizzino i nuovi mezzi di comunicazione per coltivare la pietà e la devozione del popolo di Dio, diffondendo il seme della Parola nel campo del Signore.
Infine, aggiunge: «Alimentiamo questo tempo di digiuno eucaristico con il pane della Parola e la preghiera. La vita religiosa femminile, guidata dai nostri monasteri, ci da appuntamento ogni sera alle or e 21 con il “monastero invisibile”, riuniti nelle nostre case saremo connessi dalla preghiera e non dal cellulare.
Mercoledì prossimo, 11 marzo, ci ritroveremo tutti insieme nella supplica alla Vergine Achiropita».
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