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GIORNO: “PSC, UN’OPPORTUNITA’ MANCATA PER RILANCIARE LA LUZZI DEL FUTURO”

LUZZI - Dall'Arch. Filippo Giorno riceviamo e pubblichiamo: "Ogni volta che si approva un piano urbanistico si mira allo sviluppo o quanto meno al rilancio di quel paese o città in cui si inscrive. In questo senso si invita a chi ha voglia, di far riferimento a Luzzi su: flussi migratori, in entrata e in uscita, reddito pro-capite, qualità della vita, attività lavorative/disoccupazione, aspettative dei cittadini, emorragia o stabilizzazione(?) dei servizi commerciali e in generale di tutte le attività presenti sul territorio in stretta relazione al numero dei residenti in loco.

"Salvare i suoli agricoli". L'appello di Filippo Giorno

Dall’architetto Filippo Giorno riceviamo e pubblichiamo una riflessione sulla necessità di salvare i suoli agricoli.
“Il   suolo,   se   non   muore   a   colpi   di   fertilizzanti   e   pesticidi,   sparisce   senza   un’attenta pianificazione urbanistica: se la sua tutela non entrerà presto a far parte incisivamente dell’agenda politica delle Amministrazioni sarà ora che ci sia una mobilitazione popolare in sua difesa.
È uno scempio senza fine, che pregiudica la qualità delle nostre vite in termini ecologici e anche gastronomici. Sì, gastronomici, perché ne va anche del nostro cibo, della sua qualità, della sua varietà e della possibilità di poterlo comprare senza che provenga da un
altro continente, con tutti gli enormi problemi che ne conseguono.
L’ambiente   è   un   diritto   garantito   dalla   nostra   Costituzione   e   non   può   esserci   tutela dell’ambiente senza tutela del mondo rurale, sia per quanto riguarda la sua produttività, sia per quanto riguarda la sua bellezza. Gli enti locali fanno poco, anzi proprio loro vedono nell’edificabilità dei terreni agricoli e dei suoli liberi una via per fare quadrare i propri bilanci. La politica di Palazzo non se ne cura, e se pare normale da parte di chi governa e ha costruito le sue fortune proprio sull’edilizia, il silenzio sulla tutela dei terreni agricoli diventa sempre più assordante. Il problema infatti è più che mai politico, oltre che etico e culturale. Mancano delle politiche di territorio, come per esempio si dovrebbe per legge  riutilizzare aree già consumate e dimesse piuttosto che invadere nuovi campi, nuovo suolo, nuova agricoltura,   paesaggi.     Bisogna   agire   con   interventi   di    naturalizzazione, contro il dissesto idrogeologico, piantando nuovo verde. Tutto questo si può fare senza rinunciare all’occupazione in edilizia, e certo senza aumentare il numero dei senzatetto. È solo questione di organizzazione, di razionalizzazione, e soprattutto di toccare il problema, che è gravissimo.
La Regione Calabria, con il QTRP approvato il 01 agosto 2016, ha invitato   gli   Enti   Territoriali   a   provvedere   con   urgenza   agli adempimenti di adeguamento entro due anni a questa normativa tesa a migliorare la situazione ma  i Comuni latitano in merito. Per migliorare i paesaggi e l’immagine urbana si favorisca con incentivi la distruzione di obbrobri costruiti soprattutto negli anni ’60, e ’70, già fatiscenti e degradanti per riedificarci sopra qualcosa di bello, che si realizzino recuperi di quelle aree urbane fortemente degradate, marginali, residuali e il lavoro per i costruttori non mancherebbe di certo. Che si tutelino per legge le aree rurali  come fossero Parchi Nazionali, questa è la via nobile da seguire. Valorizzare i suoli agricoli perchè sono una risorsa insostituibile, pulita, bella e produttiva. Sono il luogo che ci fa respirare, che riempie gli occhi, che ci  da mangiare e che custodisce la nostra memoria, la nostra identità. Continuare a distruggerli, dopo tutto lo scempio   che   è   già   stato   fatto,   non   è   da   Paese   civile   e   un   Paese   civile   dovrebbe predisporre   i   giusti   strumenti urbanistici   di   tutela.
Il   QUADRO   TERRITORIALE REGIONALE PAESAGGISTICO REGIONALE (QTRP) non è “ritornare alla zappa” ma è la zappa che si muove da sola.

Arch. Filippo Giorno                                                                                                                        

La risorsa del fiume Crati

LUZZI - “La scommessa sulla quale bisogna lavorare è che la cultura dell’ambiente, cioè la sua difesa e promozione attiva sia il cardine del territorio luzzese e non solo”. A sottolinearlo è l’architetto Filippo Giorno di Legambiente. “Il Crati e le sue anse per il nostro paese e per l’intero comprensorio, - afferma il professionista luzzese -   è un elemento naturale strategico dalle alte potenzialità, in grado di poter rovesciare lo stato di degrado nel quale si trova l’intero comparto territoriale che si snoda lungo le sue rive.

Giorno chiede urgentemente un piano per il centro storico

LUZZI - Urge un piano di valorizzazione per il centro storico di Luzzi. E’ quanto sostiene l’architetto luzzese Filippo Giorno, membro della Commissione Urbanistica dell’Ordine degli Architetti di Cosenza. “Il doppio ruolo giocato dal centro storico, di residenza e centro di servizi e commercio, - afferma Giorno - ha reso questa parte di città particolarmente sensibile ai mutamenti che hanno formato l’attuale territorio urbano, con tutte le implicazioni che questi hanno portato, coinvolgendo ogni aspetto del vivere quotidiano nella città.

Giorno: "Sistemare il vecchio cimitero"

LUZZI - “Mettere mano sulla parte vecchia del cimitero”. Lo afferma in una nota l’architetto luzzese Filippo Giorno del Gruppo Legambiente Torino-Luzzi. L’ampliamento dell’attuale camposanto, infatti, è al centro del dibattito da più mesi. Tema che inevitabilmente sarà terreno di scontro nell’ormai imminente campagna elettorale per le amministrative. L’architetto Giorno sostiene che per evitare prezioso consumo del suolo, in alternativa ad un ulteriore ampliamento del cimitero si può optare ad un organico intervento mirato alla demolizione, ristrutturazione, razionalizzazione del vecchio cimitero. “Se nel penultimo e ultimo ampliamento possiamo riscontrare una distribuzione ed un ordine planuvolumetrico chiaro, dovuto a necessari studi progettuali di loculi ed edicole funerarie ben definiti, - afferma - così non si può dire della parte vecchia.

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