Intanto, perchè senza questi test magari nessuno degli asintomatici avrebbe mai fatto il tampone e - al tempo stesso - a dimostrazione che gli stessi servono per una delle forme di prevenzione al virus, perchè è sempre bene tenere alta la guardia pur nella massima serenità e nel rispetto delle norme previste. Il caso positivo al Covid era stato comunicato il Dipartimento di Prevenzione dell'Asp di Cosenza. La persona è anziana si trova ricoverata all’Annunziata di Cosenza, dove – secondo i sanitari – è comunque in buone condizioni. Ha accusato qualche leggero sintomo, trasportata in ospedale e quindi sottoposta al tampone molecolare che ne ha fatto emergere la positività. Immediati i provvedimenti del sindaco Mario Nocito, che ha emesso alcune ordinanze di quarantena precauzionale per tutti i familiari. Al contempo, si sta cercando di ricostruire tutti i contatti avuti dalla persona al fine di definire un quadro completo di prevenzione. Dalla neo Amministrazione comunale è giunto, altresì, un augurio di pronta guarigione alla persona colpita ed un pensiero è alla sua famiglia che sta vivendo un momento d’ansia e preoccupazione. «Non a episodi di panico comunque – hanno sottolineato dal Municipio – ma assoluta responsabilità». Un appello a tutta la cittadinanza ad essere rispettosa delle regole, invitando come sempre «tutti alla massima prudenza perché – con assoluta serenità – affronteremo insieme questa situazione». Gli aggiornamenti del caso saranno monitorati e la popolazione sarà costantemente informata sul suo evolversi. Entro fine settimana dovrebbero concludersi, pur scaglionati, i test sierologici avviati lunedì in collaborazione con Arco (Associazione ri-uniti Calabria oncologia) guidata da Francesco Provenzano, che sono stati già ben 98. Ci sono alcuni positivi (tre ora sono negativi al tampone) che dovranno restare in isolamento fiduciario come stabilito con apposita ordinanza, in attesa d’effettuare il tampone molecolare, che – va ricordato – è l’unico ad accertare l’eventuale positività al Covid-19. «Non c’è da allarmarsi – aggiungono dal Comune – poiché è un’iniziativa importante che abbiamo sposato nell’ottica della prevenzione». Al momento i test sono stati sospesi a seguito d’alcune segnalazioni sull'utilizzo del locale comunale attiguo alla Guardia Medica, sebbene siano state rispettate tutte le misure di sicurezza previste. Per superare l’impasse, il parroco don Valerio Orefice, con assoluta sensibilità e collaborazione, ha messo a disposizione un locale del Convento di San Francesco (ingresso lato posteriore) dove, grazie alla professionalità di Francesco Guaglianone, Vincenzo Barbieri e Miriam Gaeta, ripartirà pur in modo scaglionato lo screening previsto.