Altomonte, tirocinanti sul piede di guerra In evidenza
- Il comitato, che rappresenta tanti lavoratori, ha chiesto risposte certe alle Istituzioni
- Scritto da Alessandro Amodio
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- Pubblicato in Esaro Cronaca
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ALTOMONTE - Il “Comitato autonomo tirocinanti” è un folto gruppo di persone appartenenti all’ex bacino della mobilità in deroga. Circa quattrocento di questi lavoratori del comprensorio Pollino – Esaro, Valle Crati ed anche oltre, intorno a metà gennaio, hanno affollato il Salone Razetti per testimoniare, dinanzi a diversi esponenti istituzionali e sindacali, le loro difficoltà e incertezze sull’imminente futuro.
Ora, vista la precarietà dilagante, dallo stesso comitato è stata diramata una nota nella quale affermano: «Pasqua, tempo di resurrezione!». Una dichiarazione «dovuta al fatto che ci auguriamo di risorgere socialmente con la dignità necessaria per ogni cittadino». C’è – a parer loro – però un rovescio della medaglia. «L’assenza delle istituzioni, della classe politica, dei sindacati, ecc. che continua a farsi sentire nel “silenzio” più assordante». La gran parte di questi lavoratori ha svolto un tirocinio presso Enti pubblici e privati che ormai è giunto al termine da qualche mese. «Nessun pagamento, però – prosegue la nota – c’è stato nella prima tranche, a Natale 2017, e nemmeno per il saldo a Pasqua 2018». Per i tirocinanti «c’è stato solo un momento storico, legato alla campagna elettorale. Fino al 4 marzo ci ha visto “protagonisti e premiati” con l’ufficializzazione di un prossimo bando riservato alla nostra categoria. Poi, però, più nulla: non un tavolo tecnico, non una nota ufficiale, non una parola di sostegno! È rimasta solo una “strumentalizzazione” della situazione a danno di quanti ci sono cascati, generando divisioni e zizzanie, al punto che sta proseguendo una sorta di guerra tra poveri». Ma i lavoratori, per concludere la loro protesta, lanciano un monito ben preciso a chi di dovere: «Non ci stiamo più!». Il “Comitato autonomo” ha voluto esprimere le legittime preoccupazioni di quanti aspettano una parola chiara sul «futuro dei lavoratori dell’ex mobilità in deroga». Le proposte dei tirocinanti, discusse e apprezzate per concretezza e fattibilità, sembrano essere svanite chissà in quale meandro ed ora s’attende «un’opportunità di proseguimento nell'immediato dei tirocini negli Enti che porterebbe a una distensione dell’apprensione sociale accumulata nei mesi».
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