Soddisfatto anche il capogruppo dei Democratici Progressisti in Consiglio regionale, Giuseppe Giudiceandrea, che alla notizia del reintegro di Mollo ha così commentato: «Il Tribunale ha restituito valore ai principi democratici dell’intangibilità dell’opinione delle minoranze». Ma la vicenda non finisce qui, perché il provvedimento può essere impugnato. «Rispettiamo l’ordinanza – afferma a proposito il sindaco Giulio Tarsitano – che riteniamo, però, errata, ingiusta e priva di idonea motivazione, così come confermato da alcune sentenze della Cassazione relative ad altre fattispecie, tra cui una di natura previdenziale. La Giunta, ai sensi dell’art. 8 del decreto legislativo che ne disciplina la materia farà Appello per sospenderne l’esecutività. Se la Corte d’Appello – conclude Tarsitano – dovesse confermare la decisione del Tribunale di Cosenza, Mollo sarà reintegrato, ma oggi tutto questo non è ancora possibile». Mollo, giusto per ricordare la vicenda, venne “estromesso” poiché rese partecipe i cittadini di una problematica emersa circa la non potabilità dell’acqua, diffondendo la notizia proprio mentre in paese si stava svolgendo la sagra della castagna. Una “leggerezza” che portò il sindaco a vedere «lesa l’immagine di Fagnano». Il sindaco Tarsitano denunciò il consigliere per allarmismo verso la popolazione e chiese un risarcimento per i danni provocati. «Ad aggiungere benzina sul fuoco – conclude Giudiceandrea – l’insinuazione secondo cui il consigliere comunale avrebbe ottenuto i risultati delle analisi un po’ sottobanco essendo lui un dipendente Asp». Mollo, dopo un anno di rinvii e discussioni, potrà rientrare nell’assise comunale? La parola passa alla Corte d’Appello di Catanzaro.