Accordo fra Comune e Parco per una mostra archeologica
- Scritto da Alessandro Amodio
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- Pubblicato in Esaro Cronaca
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SAN SOSTI - Sancito, tra il Comune e l’Ente Parco Nazionale del Pollino, un accordo di collaborazione per la realizzazione di una “mostra archeologica”. È stato l’esecutivo guidato dal sindaco Vincenzo De Marco a deliberare in tal senso. Proprio il primo cittadino aveva presentato richiesta alla Soprintendenza archeologica della Calabria, Ufficio distaccato di Scalea, a quello territoriale per i Beni Archeologici di Sibari ed all’Ente Parco del Pollino. L’idea-progetto è quella dell’allestimento di una mostra didattico – scientifica, denominata “Aspetti culturale della Sibaritide – la ceramica fine da mensa a figure rosse”, al fine di promuovere e divulgare la cultura archeologica del nostro territorio, essendo presente a San Sosti il Museo “Artemis” dedicato alla valorizzazione delle risorse archeologiche ricadenti nell’area territoriale del Parco Nazionale del Pollino.
L’’Ente Parco del Pollino ha espresso interesse all’idea progettuale, per valorizzare le attività culturali e i beni storico-artistici anche in funzione di una fruizione turistica dell’area. L’accordo proposto è stato, quindi, meritevole d’approvazione, in quanto la realizzazione della mostra avrà come scopo lo sviluppo e la valorizzazione didattica e storico – archeologica del territorio del Parco, rivolta, in particolare, alle Scuole di ogni ordine e grado e concepita come realtà museale aperta. L’idea servirà soprattutto alla sensibilizzazione del territorio attraverso la mostra per la formazione di una coscienza di tutela e ovalizzazione dei beni culturali. L’Ente Parco Nazionale del Pollino assumerà l’obbligo di collaborare alla realizzazione della mostra, mettendo a disposizione risorse materiali ed umane e partecipando con un contributo di 15 mila euro, mentre il Comune svolgerà: «lo studio e la catalogazione dei reperti archeologici, ora conservati presso il Museo Nazionale della Sibaritide con relativo trasporto e assicurazione; l’allestimento della mostra presso il Museo “Artemis”; la digitalizzazione dei reperti; la diffusione sul web e a mezzo stampa; l’organizzazione di un convegno di presentazione; la progettazione grafica e la realizzazione di materiale pubblicitario e divulgativo della Mostra; la riproduzione di un’armatura di età greca».
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