LUZZI. CONCERTO DI POVIA, RIFONDAZIONE COMUNISTA SI OPPONE
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LUZZI – (Comunicato stampa) Luzzi è un territorio fiero delle proprie tradizioni, portate avanti da sempre con dignità. La festa di Sant'Aurelia si annovera proprio tra gli eventi storici in grado di unire credenti e laici, mossi dal desiderio di ritrovarsi, rendendo vivo il paese. E' per tali ragioni che il Partito della Rifondazione Comunista e in particolare il suo nucleo direttivo hanno prestato la massima attenzione agli eventi proposti dall'amministrazione comunale in occasione di Sant'Aurelia.
Una scelta infausta è balzata subito agli occhi di noi dirigenti del Prc luzzese, ovvero la scelta di portare come artista il cantante Povia. Per capire il senso della nostra disapprovazione bisogna fare un salto nel passato. Il 17 febbraio del 2009, mentre le luci si accendevano sul palco dell'Ariston, e sull'ultima canzone in gara al Festival di Sanremo, nel frattempo stava per calare il buio sui trascorsi anni di lotta contro l'omofobia, come se una spessa cortina di pregiudizio potesse spazzare via la luce del rispetto verso ogni scelta, anche sessuale. La causa di questo ritorno alle tenebre del pregiudizio era racchiuso nel testo di una canzone: 'Luca era gay' del cantante Povia. Alla fine dell'esibizione la disapprovazione dell'Arcigay e di chi voleva difendere i diritti della comunità LGBT venne espressa da Franco Grillini, presidente onorario dell'Arcigay che lamentava il tentativo, da parte di Povia, di additare l'omosessualità come malattia da cui cercare una cura, incitando implicitamente al disprezzo verso coppie che non fossero eterosessuali. Potremmo basarci già su questo per esprimere disapprovazione, ma arriviamo all'agosto del 2019, bel dieci anni dopo. La vena creativa di Povia non sembra aver cambiato rotta rispetto a questo tentativo di restaurazione di un medioevo del pensiero, con al centro l'intolleranza. Povia arriva a opporsi ai flussi migratori, vedendo nello straniero un ladro del salario appartenente agli italiani. Ecco come si esprime in uno dei suoi ultimi brani: "Immigrazia è una follia - canta Povia- voluta da chi vuole che tu vada. Nel frattempo l’immigrato, mentre tu stai sulla sedia, piano piano lui si insedia. Nel frattempo l’immigrato, con l’aiuto del governo, si prende il nostro posto e si prende pure il padreterno".
Il partito della Rifondazione Comunista dunque si chiede cosa possano avere in comune il pensiero e la propaganda di Povia con un'amministrazione comunale che si definisce di centrosinistra. Non vediamo alcuna coerenza tra la politica di cui dovrebbero farsi portavoce le forze del centrosinistra e la scelta di portare sul palco, nel nostro comune di Luzzi, proprio Povia e le sue canzoni. In realtà questa incoerenza temiamo possa non essere solo apparente, dal momento che sui temi dell'immigrazione l'amministrazione, sebbene sollecitata più volte, sia rimasta sorda. Portiamo un esempio per tutti: la richiesta di cittadinanza onoraria per Mimmo Lucano, effettuata dal Prc luzzese lo scorso 22 novembre 2018. Mimmo Lucano rappresenta un no secco alle politiche salviniane, a chi antepone il nazionalismo alla dignità della vita umana. L'amministrazione rimase sorda rispetto all'appello su Lucano. Sono passati mesi e non è mai giunto alcun invito ufficiale a discutere la richiesta di cittadinanza onoraria, sebbene ufficiosamente si facesse buon viso. La mancata convocazione ufficiale di un consiglio comunale in cui discutere la richiesta di cittadinanza onoraria equivale per Rifondazione Comunista ad un no, ad una risposta negativa da parte dell'amministrazione. Questa è la stessa amministrazione che oggi concede a Povia un palco da cui cantare la sua Immigrazia e il suo brano Era meglio Berlusconi. E' dunque ancora un caso? Non sappiamo in realtà se la scelta sia ricaduta su Povia per distrazione o se sia piuttosto una scelta di stampo economico, come dare il palco al miglior offerente. Di certo il Prc luzzese e il suo direttivo preferirebbero un palco su cui far esibire un artista luzzese piuttosto che Povia. Lasciamo accesa la luce sul rispetto dell'altro, senza discriminazioni sessuali o razziali.
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