Presunti “caporali”: revoca degli arresti e obbligo di dimora per due accusati
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CASTROVILLARI – (comunicato stampa) Primo intervento del Tribunale della Libertà di Catanzaro sull’ordinanza custodiale emessa contro il caporalato. Come è noto a fine maggio 2020 è stata eseguita la corposa ordinanza custodiale emessa dal Gip del Tribunale di Castrovillari Dott. Luca Colitta su richiesta del sostituto procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Castrovillari Dott. Flavio Serrachiani.
Un enorme ordinanza di ben 1772 pagine con la quale sono state assunte misure restrittive della libertà personale a carico di 52 soggetti, trattasi di caporali che reclutavano braccianti quasi tutti stranieri, e li portavano a lavorare nelle aziende agricole del metapontino e della piana di Sibari, nonché, nei confronti degli imprenditori che hanno usufruito di tale tipo di manodopera. Nell’ordinanza si contestava lo sfruttamento di braccianti, ai quali sarebbero stati corrisposti retribuzioni fortemente inferiori alla contrattazione collettiva di lavoro, sarebbero stati imposti orari di lavoro non consentiti dalla legge, il tutto in violazione delle normative antinfortunistiche e sarebbero state oggetto di controllo e vigilanza da parte dei datori di lavoro nonché di alloggiamenti in realtà degradate. Questa vicenda ha creato grande allarme in tutti i territori interessati. Avverso le misure ristrettive della libertà personale hanno prodotto ricorso al Tribunale della Libertà praticamente i soggetti attinti dalla misura ristrettiva. Il Tribunale della Libertà ha iniziato i riesami dei primi ricorsi ed è già intervenuto con riferimento alle posizioni di due presunti “caporali” di Rossano tal Sciommarello Natale e Viza Elena moglie del primo, emettendo misure liberatorie. Il Tribunale della Libertà di Catanzaro, Presidente Valea, ha accolto i ricorsi dell’Avv. Roberto Laghi per Sciommarello Natale e dell’Avv.Lorenzo Laghi per Viza Elena, ed ha revocato la misura degli arresti emessi nei loro confronti, rimettendoli in libertà, e prescrivendo esclusivamente l’obbligo di dimora in Rossano.La difesa degli Avvocati Roberto Laghi e Lorenzo Laghi ha evidenziato come nei confronti dei soggetti condotti a lavoro da Sciommarello Natale e da Viza Elena non era emerso alcunché di concreto, né alcuna specifica violazione contestata.La difesa, inoltre, ha evidenziato come la contestazione contenuta nel capo di imputazione, equivale alla mera trascrizione della norma asseritamente violata senza alcuna specificità della “grandinata di addebiti “ mossi dalla Procura della Repubblica e recepiti dal Gip.Nei prossimi giorni si rimane in attesa degli ulteriori sviluppi e delle decisioni del Tribunale del Riesame.
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