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Cosenza. Sequestrati capi di abbigliamento contraffatti custoditi in un magazzino clandestino

COSENZA - Nel corso di un servizio volto a contrastare la vendita illegale di marchi di fabbrica contraffatti, i Finanzieri del Nucleo di Polizia Economico – Finanziaria di Cosenza hanno sequestrato, all’interno di un deposito clandestino ubicato nel centro cittadino di Cosenza, oltre 1000 capi di abbigliamento falsificati, riconducibili a note case di moda, pronti per essere venduti nel periodo prenatalizio.

La “sfida” di Corbelli. Pronto a scendere in campo per le Regionali se lo decideranno i calabresi

COSENZA - La “sfida” di Corbelli! Breve video e lettera aperta, su Fb, ai calabresi: “Decidete se Diritti Civili (conosciuto e apprezzato in Italia e nel mondo per le sue storiche battaglie e grandi iniziative umanitarie, come la monumentale opera del Cimitero internazionale dei Migranti, in fase di realizzazione a Tarsia), in questo momento così difficile e drammatico per il Paese e, in particolare, per la nostra povera, martoriata regione, a causa della terribile pandemia, deve correre, oppure no, alle prossime elezioni regionali del 14 febbraio 2021,

Castrovillari. Il Comitato delle Associazioni denuncia la chiusura dell’Ambulatorio di Gastroenterologia

CASTROVILLARI – “Non ci si ammala né si muore solo di Covid-19. Il nostro Comitato ha già denunciato con forza la gravissima situazione che si è venuta a creare con la pandemia da SARS-Cov-2. Ambulatori chiusi, disorganizzazione di vario genere, pazienti affetti da tante patologie croniche (diabetici, ipertesi, cardiopatici,…) e acute (infarti, ictus,…) che hanno paura di recarsi in ospedale per timore di infettarsi, e che perciò si curano di meno o per nulla”.

Mascherine, un’indagine coinvolge di nuovo l’italo-marocchina Chaouqui

 

SAN SOSTI - Ricordate Francesca Immacolata Chaouqui, la pierre originaria del borgo del Pettoruto coinvolta in Vatileaks? Bene, per lei ora si ipotizza il reato di ricettazione. È stata un’indagine della Procura di Roma avviata alcuni mesi fa e relativa ad una maxi-commessa da 72 milioni di euro per l'acquisto di 801 milioni dispositivi di protezione individuali dalla Cina nella prima fase della pandemia da Coronavirus a far tornare alla ribalta la nota pierre. Ma lei – essendo in uno Stato garantista – ha affidato all’Agenzia “Adnkronos” la sua pronta replica: «Sono sbalordita – afferma – è tutto pazzesco. È un errore perché io curo solo la comunicazione e sono pagata per una attività lecita e alla luce del sole. Delle mascherine non so nulla. I Pm mi convochino subito, chiarirò tutto: è davvero un trauma».

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