FAGNANO CASTELLO - «Grazie al lavoro che abbiamo compiuto in questi anni anche nel settore dell’agricoltura, che rappresenta un elemento trainante della nostra economia, s’è registrato un cambio di trend: crescono produzione, esportazione e occupazione». L’ha detto il Governatore Mario Oliverio durante la sua visita alla rinomata 35esima “sagra della castagna”, dove ha partecipato insieme al consigliere delegato all’agricoltura, Mauro D’Acri, presenziando ad un incontro presso sala consiliare introdotto dal sindaco di Fagnano Giulio Tarsitano. Appena arrivato dinanzi al Municipio, il presidente ha salutato uno per uno tutti gli amministratori, in gran parte giovani, e poi ha visitato i “vicoli in fiera” del centro storico fagnanese. Oliverio ha ricordato come «all’epoca in cui era assessore regionale all’Agricoltura ha contribuito affinché l’evento, oggi giunto all’edizione n. 35, nascesse con l’intento di dare il giusto impulso ad un comparto, quello castanicolo, che – negli anni – s’è dimostrato fonte di economia per il borgo dell’Esaro». L’intervento a largo raggio del presidente ha toccato temi importanti come la spesa delle risorse comunitarie; il maggiore ringiovanimento in agricoltura; l’inversione di rotta del turismo rispetto al recente passato, ecc. «Uno sforzo – ha aggiunto – per mettere in piedi la Calabria sul terreno della crescita e dello sviluppo e non dell’assistenza, che è stato il nemico mortale di questa nostra terra. Certo, non abbiamo risolto tutti i problemi – ha concluso – ma abbiamo fatto solo il nostro dovere mettendo la nostra regione nelle condizioni di proseguire sulla strada giusta ed ora è necessario continuare il percorso intrapreso perché anche in Calabria si possa vivere come in una regione “normale”». Le “tre giornate” fagnanesi per celebrare la “regina d’autunno” sono state vissute in grande allegria, ricreando l’atmosfera e i sapori del passato legati alle tradizioni della nostra terra. Numerosi gli stand gastronomici dove si sono gustate le specialità a base di castagne, i dolci, i prodotti tipici, e soprattutto le “caldarroste” preparate in piazza durante i tre giorni della sagra.