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Jole Ciliberti espone alla seconda "Art Escape"

VENEZIA – Per la seconda edizione di “Art Escape”, l'artista spezzanese Jole Ciliberti, originaria di San Lorenzo del Vallo, partecipa con diverse sue opere alla prestigiosa mostra d'arte contemporanea, che si tiene presso Palazzo Zenobio, a Venezia, dal 22 settembre al 20 ottobre 2018. Un ritorno artistico che nel capoluogo veneto viene celebrato attraverso un carnet di opere che l'artista Ciliberti ha realizzato sul tema “Scie, traiettorie e flussi di energia sottile”.

Lo spezzanese Signorelli chiamato a rilanciare la Neurochirurgia nel Sud

SPEZZANO ALBANESE (CS) – La neurochirurgia al Sud prova a ripartire da un calabrese doc, di origini arbëreshe (di Spezzano Albanese), che da pochi mesi, al Policlinico di Bari, dirige l'Uoc di Neurochirurgia e la relativa scuola. Parliamo di Francesco Signorelli, professore associato presso l'università del capoluogo pugliese che, nonostante la sua giovane età (poco più che 50enne), vanta un'esperienza internazionale non indifferente.
Umile e motivato, Signorelli apre le porte del “suo mondo” per far conoscere tutta la grinta impiegata al fine di far ripartire un importante reparto che, sin da subito, si pone l'obiettivo di diventare punto di riferimento per la Sanità del Sud.

Una donazione in nome dell'Ispettore Fusca per il Progetto AsCoLTO

SPEZZANO ALBANESE – Nei giorni scorsi l'associazione AsCoLTO di Spezzano Albanese, che si occupa dei servizi logistici per i malati oncologici, ha ricevuto una cospicua donazione. Protagonista del gesto è stata la Jonia Editrice, diretta dal già prorettore Unical Giuseppe Trebisacce, che con la vendita del suo libro “Il Viaggiator Cortese – L'itinerario intellettuale e umano di Francesco Fusca” ha voluto sostenere il sodalizio arbëresh in nome e per conto del compianto Ispettore Fusca.

Finale regionale Area Sanremo Tour a Corigliano

CORIGLIANO - Tutto pronto per la finale Regionale di Area Sanremo Tour in Calabria che ha come collaboratore ufficiale l’ etichetta discografica  Roka Produzioni. Il 6 e 7 Ottobre, nello splendido scenario del BV Airone Resort di Corigliano Rossano,  sono attesi tutti gli artisti che hanno partecipato e superato le selezioni delle tappe eliminatorie di Area Sanremo Tour, svolte in Calabria tra Giugno e Settembre e che sognano di salire sul palco dell’Ariston nella categoria “Nuove Proposte” 2019.

Un arresto a Roggiano per sfruttamento di extracomunitari

ROGGIANO GRAVINA - nota stampa - Lavoratori extracomunitari richiedenti asilo politico ed ospiti nel territorio di Roggiano Gravina, sottoposti a turni di 9 ore e pagati giornalmente 20 euro, senza alcun rispetto delle norme di sicurezza ed in assenza di regolare contratto. E’ quanto scoperto dai militari della Stazione Carabinieri di Roggiano Gravina, che hanno arrestato un imprenditore agricolo, A.L. 44enne, in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari, emessa dal GIP presso il Tribunale di Cosenza per i reati di “intermediazione illecita” e “sfruttamento del lavoro”.

Le indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica di Cosenza, sono state avviate dai militari della Stazione Carabinieri a seguito di segnalazioni sulla presunta presenza di un c.d. “caporale” che impiegava nel proprio fondo agricolo lavoratori stranieri, approfittando dello stato di bisogno in cui versavano, per sottoporli a condizioni di illecito sfruttamento senza neppure un contratto di assunzione. Partendo da tali elementi, i militari hanno proceduto ad effettuare mirati servizi di osservazione in alcuni terreni siti nel Comune di San Marco Argentano che, in un arco temporale compreso tra il mese di settembre dello scorso anno ed agosto 2018, hanno consentito di dare un nome ed un volto al “caporale”, accertando che era solito prelevare quotidianamente diversi extracomunitari da un Centro di Accoglienza Straordinaria di Roggiano Gravina e condurli presso un fondo ubicato nel territorio di San Marco Argentano, ove venivano sistematicamente impiegati quali braccianti agricoli nella raccolta di ortaggi. Attraverso videoriprese i Carabinieri sono riusciti a documentare le pesanti giornate lavorative degli extracomunitari, come confermato dalle dichiarazioni precise, dettagliate e convergenti successivamente rese dagli stessi (provenienti dal Gambia, dal Bangladesh e dal Senegal):  prelevati all’alba, intorno alle ore 05.00, da un furgone condotto dall’imprenditore, affluivano sui terreni coltivati ad ortaggi ove prestavano la loro attività lavorativa ininterrottamente fino a 9 ore – orientativamente dalle 06.30 alle 15.30 – in un contesto lavorativo assolutamente degradante. Le condizioni di lavoro imposte dal “padrone” – in palese difformità dalle minimali regole dei contratti collettivi nazionali – contemplavano soltanto una pausa di appena 30 minuti (nel caso gli immigrati avessero voluto consumare cibi portati al seguito), senza mettere a disposizione degli “sfruttati” acqua per rifocillarsi ed in assenza di luoghi idonei per ripararsi dal caldo o per soddisfare le proprie esigenze fisiologiche. A fronte di così gravose condizioni di lavoro la retribuzione concordata era di appena 20 euro giornaliere, del tutto sproporzionata rispetto alla quantità ed alla qualità del lavoro prestato, a riprova dell’opera di sfruttamento posta in essere in danno dei lavoratori stranieri. Nel medesimo contesto investigativo, i Carabinieri hanno anche potuto ricostruire un tentativo di deviare il corso delle indagini da parte dell’odierno arrestato, il quale, in diversi approcci con gli extracomunitari, aveva provato a condizionarne i racconti al fine di alleggerire le proprie responsabilità. I gravi fatti portati alla luce dimostrano, ancora una volta, lo straordinario impegno e la particolare determinazione con cui i Carabinieri del Comando Provinciale di Cosenza, coordinati dalla locale Procura della Repubblica, operano per contrastare il triste fenomeno del “caporalato”, conducendo un’intensa azione a difesa dei lavoratori coinvolti e di quelle aziende oneste, che indirettamente vengono danneggiate da operatori economici che non esitano a lucrare e fare cassa sulle spalle delle persone più deboli.

Ordigno bellico inesploso a Firmo. Il sindaco ordina l'interdizione all'area

FIRMO – Con l'ordinanza 11 di oggi 2 ottobre il sindaco di Firmo, Gennarino Russo, emana l'interdizione di un'area per la presenza di un ordigno bellico inesploso. La scoperta è stata fatta nella località di Contrada Chiuse all'interno del perimetro di un terreno agricolo privato. Allertate le autorità competenti, il primo cittadino ha ritenuto necessario ed urgente, “a tutela della incolumità delle persone”, interdire l'area a tutte le persone non autorizzate, per un raggio di 500metri dal punto di rilevamento dell'ordigno, vietando altresì il transito a veicoli e pedoni lungo la strada di C.da Chiuse fino al termine delle operazioni di disinnesco dell'ordigno.

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