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Anna De Blasi

Anna De Blasi

Che pasticcio Bridget Jones

anna de blasiDov’è finita Bridget Jones? La “mia” Bridget Jones? Dissolta. Sparita, fra nuvole di botulino e/o lifting. Trentenne, fumatrice, con qualche chilo in più, sicuramente non astemia, anzi, un po’ imbranata. In una parola sola: adorabile! Così lontana dalla (nauseante ed anche stancante) perfezione. Così lontana da regole bon ton e canoni imperanti, come se la bellezza fosse questione di centimetri. Come se l’essere, invece, una bella persona fosse una questione di negazione della propria spontaneità ed essenza.

Adda passà a’ nuttata

anna de blasiAdda passà a’ nuttata diceva una delle più grandi personalità del teatro del Novecento: Eduardo De Filippo. Come grande uomo di teatro ha costruito sogni e realtà altre, ma è stato soprattutto uomo radicato nella sua realtà. Nelle sue commedie ha raccontato la sua Napoli. E, forse, tutto il Sud. Ha raccontato la vita per quella che è, non tralasciando mai, se pur nell’analisi del reale, l’aspetto magico/favolistico. Aspetto riscontrabile nei suoi protagonisti un po’ sognatori ed idealisti.

A "Chi" piace il gelato?

anna de blasiChe il gelato, estate ed inverno, piaccia proprio a tutti è risaputo. Piace a donne e uomini, grandi e piccoli. Alla frutta o alla crema. Che il gelato, a meno che non si parli di ragazzini delle scuole medie o del liceo con gli ormoni impazziti in fase di sviluppo, possa diventare l’elemento del desiderio sensuale è un po’ meno pacifico. Succede in Italia, nell’anno di grazia 2014, a più di trent’anni dall’emancipazione femminile, che una donna, il ministro Madia, diviene, causa un gelato, vittima del peggiore sessismo da caserma.

Il rito del sabato pomeriggio

anna de blasiLa vita è fatta di riti, che si ripetono, moltiplicandosi in infiniti atti, come in una commedia. Uno di questi che mi accompagna, ed accompagna un po’ le donne in generale, è “la piega da sabato pomeriggio”. L’appuntamento settimanale dalla parrucchiera è un po’ come una seduta psicanalitica di gruppo. Fra una permanente ed un piega, passando per una tinta e delle meches, ci si racconta. Si narrano le gesta di vite quotidiane, a volte banali, altre splendenti, altre ancora complicate.

La passeggiata

anna de blasiIn questo appuntamento del Lunedì voglio raccontarvi una storia (vera). Succede anche nel 2014, anche nell’era del “Siamo tutti brillanti eternamente giovani e belli”, anche nell’era social, di poter essere soli. La solitudine non è sempre una condanna o una scelta, è un caso. Uno dei tanti casi della vita, che nasce da altri casi: la vedovanza, figli lontani o impegnati, o semplicemente figli di madri troppo intelligenti ed altruiste che con i fatti rendono la propria prole della vita, e non proprietà privata, amicizie non proprio tali o semplicemente “il logorio della vita moderna” che ci allontana gli uni dagli altri, cittadine con poche offerte ludiche/divertenti/culturali.

Smentendo luoghi comuni

anna de blasiCapita, non dovrebbe ma capita, di trovarsi in ospedale con il proprio/a figlio/a. Capita di dover fare dei controlli di routine, e che per varie circostanze esistenziali di fare la spola fra la Lombardia e la Calabria, Milano e Cosenza, in questi casi si notano le differenze, saltano agli occhi, ci si perde, durante le lunghe, interminabili ed  insostenibili attese nei corridoi nell’analisi di luoghi comuni.

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