Ameruso difende l'alta velocità Praia-Tarsia In evidenza
- Nasce un comitato che coinvolge le amministrazioni locali
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TARSIA - «Il Comune di Tarsia si è fatto parte promotore di un comitato a difesa della tratta ad alta velocità, Lotto 2 Praia-Tarsia, che inizialmente era stata individuata come il tratto da realizzare per collegare il Tirreno con il centro nord della Calabria».
A renderlo noto è il sindaco Roberto Ameruso a margine delle decisioni parlamentari che, recentemente, hanno stabilito una modifica del tracciato in favore di quello già esistente.
«Si tratta -spiega Ameruso- di una linea parallela a quella già esistente, che segue la tratta tirrenica e che escluderebbe, di fatto, da una infrastruttura così importante, e quindi dal servizio e dalla mobilità, centinaia di migliaia di persone che rappresentano la stragrande maggioranza della provincia di Cosenza, sia per l'area interna che per l'area ionica. Un fatto -sottolinea- molto grave che, invece, con la stazione di Tarsia darebbe la possibilità, in pochissimo tempo, a tanti viaggiatori di raggiungere l'hub principale che doveva essere quello di Tarsia. Questo in linea con la logica di seguire l'infrastruttura stradale principale, l'autostrada, insieme a quelle che collegano l'area tirrenica con l'area ionica attraverso la SS283, e l'area urbana con l'area ionica attraverso la “via della Diga”, la SP 197, oggi oggetto di importanti interventi di ristrutturazione. Grazie a queste infrastrutture, infatti -continua-, la mobilità sarebbe favorita sia dal punto di vista stradale che ferroviario. Inoltre, tutto ciò consentirebbe agli operatori di sviluppare interessi economici vari».
Attualmente, quindi, il Comune di Tarsia si è fatto promotore di questo comitato che cerca di raggruppare a sé un po' tutte le amministrazioni comunali che sarebbero interessate, dall'area ionica all'area interna, dal Pollino fino all'area urbana di Cosenza, passando dalla media valle del Crati.
«Non comprendiamo -sottolinea il sindaco- le ragioni tecniche che ci hanno escluso del progetto iniziale, ma sicuramente ci sarebbero le possibilità per ovviare a queste ragioni tecniche. Questo consentirebbe a una fascia importante di popolazione, parliamo di oltre 500mila abitanti, di usufruire di un servizio anche a fronte della sua produttività, si veda la Piana di Sibari. Non c'è bisogno di investire dove già i treni viaggiano bene, anche perché, come leggo sui giornali, alcune associazioni del Tirreno si sono schierate a tutela delle produzioni di cedro che sarebbero a quel punto sconvolte o stravolte. Questo comitato -conclude- nasce per creare l'interlocuzione con i sindaci e con le amministrazioni dei comuni del circondario al fine di difendere questa importante opera e, devo dire, diverse sono già le adesioni».
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Emanuele Armentano