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Azzardo e infiltrazioni mafiose: una catena da interrompere

Azzardo e infiltrazioni mafiose: una catena da interrompere

Ludopatia, gioco, crimine e usura, termini che spesso vanno in diretta connessione in particolare nelle indagini giudiziarie dell'ultimo periodo.
Esiste un nesso tra gioco e crimine organizzato, un sottile filo rosso, quello del business economico, un male che non è solo e soltanto calabrese anzi, a quanto pare potrebbe essere presente sopratutto al nord di Italia, lo hanno raccontato fior fior di indagini qui e là per il Paese.
Sulle possibili infiltrazioni criminali nel sistema legale del gioco d'azzardo è recentemente intervenuto persino  il  capo della polizia Franco Gabrielli, ospite all’università della Calabria di un convegno organizzato dalla Questura di Cosenza.

Per il dottor Gabrielli le sale gioco come le sale slot sono di vero interesse delle organizzazioni criminali perchè dalle macchinette possono trarre profitti illeciti e sopratutto “lavare” i soldi.
In Italia, ha sottolineato nell'intervento, il Prefetto Gabrielli, solo nel 2016  il gioco  ha fatturato oltre novanta miliardi  contro ventisei miliardi dello spaccio.
Il gioco dunque può essere un nuovo business, urge interrompere quel sottile filo rosso che unirebbe l'azzardo al crimine. Le organizzazioni criminali poi, oltre a taroccare le slot, truccare i vari giochi, investono nell'usura, infatti non di rado è proprio nei pressi delle sale gioco che i cittadini incontrano l'usuraio che presta soldi in modo molto facile, è così che tanti cittadini sono entrati sia nel circuito delle dipendenze che in quello dell'usura.
In Calabria ultimamente moltissimi cittadini iniziano ad allontanarsi dal gioco fisico, forse proprio perchè riscontrano questi pericoli, per avvicinarsi al gioco virtuale e scegliere sopratutto come vincere alla roulette che sembra uno dei giochi più ambiti di questo ultimo periodo.
Intanto però se l'azzardo virtuale prende piede è anche vero che delle problematiche collegate al gioco fisico se ne è interessata anche la DNA che, nella sua recente presentazione della relazione semestrale ha messo a fuoco come oltre ai classici interessi le cosche  e le associazioni di stampo mafioso siano ormai interessate all'azzardo infatti ormai è dimostrata la loro attitudine ad effettuare investimenti nel  settore delle scommesse e del gioco d’azzardo.
Persino il Procuratore Gratteri recentemente si è interessato al fenomeno della ludopatia sia per quanto riguarda il gioco fisico che quello online dove, a suo avviso, ci sarebbero parecchie infiltrazioni ed infatti avrebbe dichiarato nei giorni scorsi che “sono estremamente diffuse le condotte illecite che consistono nell’operare tramite siti illegali gestiti da società straniere attraverso un circuito clandestino”. Il tutto secondo il Procuratore sarebbe emerso anche in una recente indagine che ha dimostrato come alcune cosche avrebbero interessi a Malta. Interessi che arriverebbero proprio dagli introiti illegali dovuti ad alcuni siti che operano nel settore gambling, siti che non hanno il marchio del Monopolio di Stato.
Un intricato caso quello dell'azzardo e delle infiltrazioni criminali, un caso di cui si sentirà parlare ancora per molto.

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