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Nuova organizzazione Sanitaria: le preoccupazioni della FP Cgil In evidenza

Francesco Spingola Francesco Spingola

CASTROVILLARI – (Comunicato stampa) Giovedì 28 luglio, presso la Cgil di Castrovillari si è tenuta una riunione dell’esecutivo della Funzione Pubblica Cgil Sanità a cui hanno partecipato il Segretario generale della Categoria Francesco Spingola, il Segretario regionale della Cgil medici Francesco Masotti, il Coordinatore provinciale Cgil medici Giuseppe Angelo Vulcano, la presidente del Comitato direttivo Pina Cavallo, gli eletti RSU dell’ASP Gianni Di Diego, Sandra De Napoli e Giuseppe Campanella, nonché numerosi rappresentanti territoriali del comparto. Ha portato il proprio contributo alla riunione, con particolare riferimento ai temi della terza età e del disagio sociale, il Segretario generale dello Spi Cgil comprensoriale Gaetano Rubini.

Oggetto della riunione è stato l’atto aziendale dell’Asp che nei giorni scorsi il Direttore generale Raffaele Mauro ha trasmesso alle Organizzazione sindacali di categoria e che rappresenta la nuova organizzazione del sistema sanitario sul territorio della provincia di Cosenza in attuazione delle vigenti normative e dei provvedimenti emessi dal Commissario al Piano di rientro ing. Massimo Scura.
Tutti gli intervenuti hanno partecipato ad una discussione collettiva che ha analizzato gli aspetti più rilevanti della nuova proposta di sanità che dovrebbe realizzarsi sul territorio, evidenziandone le criticità.
La rete ospedaliera rimane ancora carente di posti letto e quelli previsti sono mal distribuiti fra le strutture con evidenti squilibri a livello territoriale.
Per quanto riguarda la rete territoriale c’è da evidenziare la forte discrasia nelle linee guida regionali, i cui criteri di calcolo previsti ed applicati, penalizzano fortemente il territorio provinciale.
L’organizzazione dei nuovi Distretti presenta un’evidente contraddizione tra gli indicatori socio-economici che caratterizzano il territorio e le strutture previste. Non si tiene conto delle affinità storiche e della continuità territoriale, nonché della carenza di reti indispensabili al funzionamento del sistema e soprattutto alla fruibilità ed accessibilità dei servizi di cura e di assistenza. Per le tante motivazioni rilevate è auspicabile che si avvii un confronto con le OO.SS. e le istituzioni territorialmente responsabili al fine di individuare le più adeguate soluzioni.  
I dirigenti della Funzione Pubblica hanno, inoltre, espresso forti preoccupazioni per la situazione venutasi a determinare all’ASP di Cosenza negli ultimi mesi a causa della mancata corresponsione della produttività ed il riconoscimento delle progressioni orizzontali (le fasce) a tutti i lavoratori, così come previsto dall’accordo sottoscritto a dicembre 2015. A nulla sono valse le sollecitazioni da parte del sindacato territoriale di categoria e del coordinamento della Rsu aziendale che hanno chiesto con determinazione l’esigibilità del Contratto integrativo decentrato anno 2014 al Direttore generale dott. Raffaele Mauro.
La Direzione aziendale non è riuscita finora a superare le difficoltà riscontrate dal collegio dei sindaci revisori riguardanti lo splafondamento del fondo ex art. 7 CCNL 2008/2009 – finanziamento indennità di disagio, pericolo e danno e straordinario!)che attualmente impediscono di procedere alla liquidazione delle spettanze a tutti i lavoratori interessati. Certo non aiuta, in questo senso, la deliberazione del direttore generale n. 1246 del 27 luglio 2016 che dispone il recupero delle somme erogate in eccesso limitando e penalizzando di fatto la produttività (la somma disponibile, pari ad euro 1.344.931,41, equivale a meno di un terzo di quella contrattata!) ed eliminando il riconoscimento delle fasce retributive. Tutto ciò è inaccettabile per la Funzione Pubblica Cgil che, già nelle settimane precedenti, unitamente alla FP Cgil di Cosenza, ha attivato la procedura di messa in mora dell’ASP ed è determinata a dare seguito a tutte le azioni sindacali e giudiziarie a difesa dei diritti dei lavoratori.
L’esecutivo territoriali FP Cgil sanità, in attesa di una rapida definizione della vicenda contrattuale, ha deciso di non abbassare la guardia sulla problematica condizione in cui versa complessivamente il sistema sanitario territoriale che continua ad arretrare non assicurando le necessarie cure ed assistenza ai cittadini bisognosi. Pertanto denuncia i ritardi nell’attuazione del piano triennale di stabilizzazione e delle procedure concorsuali che rappresentano l’unico strumento per superare la storica carenza di personale che affligge il sistema sanitario calabrese dopo il blocco del turn-over; personale oggi sottoposto a turni massacranti che non sono compatibili con buoni livelli di assistenza e di sicurezza del paziente, nonché contrari ai principi ispiratori delle direttive europee e delle norme vigenti sull’orario di lavoro, cosiddetto “giusto orario”.
La FP Cgil chiede l’avvio rapido della costruzione dell’ospedale della Sibaritide e l’organizzazione di un efficiente sistema riferito alle due strutture che attualmente costituiscono l’Ospedale Spoke che, nel frattempo, dovranno assicurare i livelli essenziali di assistenza ai cittadini del territorio, così come è di fondamentale importanza che si completi la dotazione di risorse umane e strumentali delle strutture ospedaliere Spoke di Castrovillari e di Cetraro-Paola, quelle di emergenza-urgenza e quelle afferenti alla rete territoriale presenti nell’area del Pollino, della Sibaritide e del Tirreno.
La Segreteria territoriali FP Cgil, nei prossimi giorni, avvierà una fase di informazione e di ascolto di tutti i lavoratori delle varie strutture ospedaliere e territoriali mettendo in campo le iniziative utili a superare una situazione di stallo che si è venuta a determinare, non solo per il contratto integrativo del 2014 ma anche per definire l’annualità del 2015 e per avviare la normale contrattazione per l’anno 2016.
Per tali ragioni chiede ai lavoratori una forte partecipazione che potrà trasformarsi anche in una grande mobilitazione per rivendicare migliori condizioni di lavoro, una più efficiente organizzazione dei servizi di cura e di assistenza e la firma del contratto nazionale di lavoro bloccato che da oltre sette anni penalizza tutti i dipendenti della pubblica amministrazione.

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