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Un processo simulato nel Tribunale dei Minori a Trebisacce

Un processo simulato nel Tribunale dei Minori a Trebisacce
Agos

TREBISACCE - Il Tribunale per i minorenni di Catanzaro ha ospitato, nei giorni scorsi, un processo simulato riguardante un episodio di cyber-bullismo. Protagonisti del processo ventisei studenti di terza media dell’Istituto comprensivo “Corrado Alvaro” di Trebisacce e della sede associata di Albidona. L’iniziativa promossa tanto dal Tribunale dei Minori quanto dall’Ufficio scolastico regionale del Miur, è parte di un progetto al quale è stato dato il titolo “Un processo simulato per evitare un vero processo“. I giovanissimi studenti dell’Alvaro, guidati dalla professoressa Maria Teresa Falbo, entusiasti della iniziativa che costituisce una novità anche come offerta formativa oltre che da un punto di vista didattico, hanno interpretato i vari ruoli del processo con grande senso di responsabilità, vestendo i panni di avvocati, giudici, pubblico ministero, testimoni, parte offesa, carabiniere e tecnico della registrazione del processo.

I ventisei studenti interpreti del processo simulato si sono immedesimati così bene nelle parti del copione da riscuotere i complimenti della dirigente scolastica dell’Alvaro, preside Laura Gioia che ha accompagnato gli studenti a Catanzaro, particolarmente entusiasta per l’esito dell’evento. Soddisfatti anche i genitori degli alunni ed i docenti accompagnatori, Maria Teresa Falbo, Maddalena Abate, Isabella Giardini e Filomena Raimondo. “È stata un’esperienza formativa davvero unica – ha commentato la professoressa Laura Gioia -, e gli stessi esponenti del Tribunale hanno sottolineato come la modalità del role playing possa risultare più efficace per sensibilizzare i ragazzi e renderli meno vulnerabili dinnanzi ad un fenomeno che, in alcuni casi, può essere travolgente, qual’è appunto il cyberbullismo”. “Il progetto – ha aggiunto la docente referente Falbo -, ha voluto evidenziare la gravità di alcuni comportamenti che trovano la giusta sanzione anche se ad essere protagonisti sono ragazzi ancora minorenni”.

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