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La consigliera Diodati prende le distanze dal Pd in Consiglio Comunale In evidenza

Angela Diodati Angela Diodati

TERRANOVA DA SIBARI - «Il dibattito politico di questi ultimi giorni, le chiacchiere da bar e una certa confusione sugli organi di stampa hanno reso necessario un mio chiarimento in seno all'ultimo consiglio comunale, unico luogo deputato ad accogliere la mia dichiarazione di indipendenza dal gruppo Pd di minoranza in modo ufficiale e istituzionale e trasparente». Così la consigliera di minoranza Angela Diodati ha chiarito la propria posizione politica di indipendenza dal gruppo dei democrat. La stessa spiega: «Ho preso parte al gruppo Pd circa un anno fa, pur non provenendo da quella storia, con la convinzione che l’opposizione avesse bisogno di voci compatte nell’ottica che l’unione fa la forza. Mi sono prodigata nell'attività amministrativa -spiega Diodati- con impegno, coerenza e onestà, rispettando gli impegni assunti in campagna elettorale. Ricordo a me stessa che tutti quegli impegni sono la base del mio agire politico e sono la ragione unica delle mie scelte.

Lo scenario politico nazionale del Pd dimostra -aggiunge- che questo partito è diventato terreno di una battaglia personalistica, che per certi versi somiglia ad alcune vicende interne al circolo locale. Chi nega questa realtà si assume la responsabilità di una grave assenza di alternativa e non prepara la strada ad alcun vero rinnovamento.
Tutto ciò purtroppo mi porta ad assumere una posizione distante da una metodologia di opposizione che non consente alcuna elaborazione programmatica, mi sembra che si attende di tornare al governo più per demeriti altrui che per meriti propri. Restano saldi i legami di stima con i consiglieri di minoranza a livello personale, ma le linee politiche e le modalità messe in atto sono ben lontane dal mio modo di concepire il ruolo istituzionale a cui siamo chiamati. Di certo la mia scelta di restare libera e indipendente da questo gruppo politico non è dettata da tornaconto personale come qualcuno ha provato e prova a far credere, predicando il solito falso moralismo. Non scenderò a questo livello perché sarebbe fin troppo facile ricordare lunghe stagioni di incarichi che hanno e continuano nella prassi a riguardare tizio o caio grazie alla politica. E chi ha lanciato queste accuse lo fa come sempre svolgendo una debole e poco incisiva attività politica a distanza, ancora una volta, tra l altro assente tra i banchi della opposizione a svolgere il suo compito, mi riferisco al segretario del circolo Pd. Ho vissuto l’onore di essere candidato a sindaco del mio paese e ho il grande dovere di rappresentare il mio elettorato, le 11 persone candidate con me, e l’intera cittadinanza, per questo mi corre l’obbligo di rendere chiara e definita la mia posizione. Sono e resto un consigliere di minoranza, convinta delle lacune e ritardi amministrativi di questa maggioranza.
Ma al paese servono soluzioni e alternative reali, e ho tutta l’intenzione di contribuire a questa necessità con un'opposizione attenta, vigile sull'operato di chi amministra, ma anche, laddove sarà possibile, per il bene di questo paese, collaborativa e propositiva. Il paese ha bisogno di una classe dirigente che risolva i problemi o quanto meno ci provi, ognuno nel suo ruolo e finché farò parte di questo consiglio comunale, e non sarà a vita, opererò per l’interesse collettivo e alla lunga vedremo chi ha interessi di altra natura. E voler osservare da vicino le evoluzioni della nascita di un nuovo partito, come alternativa popolare, non la ritengo meno degna di chi resta all'interno di un partito pur non condividendone le linee, per affossarlo o di chi lascia il partito (vedasi qualche vertice del PD) perché non riesce a governarlo... Quindi  -conclude- ognuno sia libero di fare le proprie scelte con serenità».

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