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Teresina Ciliberti

Teresina Ciliberti

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Ferramonti Spazio culturale europeo…

La Direzione del Museo di Ferramonti -in continuità e sviluppo coerente col ductus culturale precisato nelle linee programmatiche dello scorso anno (Ferramonti, il lager, la speranza, la salvezza)- sottolinea la rilevanza del nesso tra la necessità di una migliore conoscenza della realtà di Ferramonti-Campo di Mussolini, alla luce delle recenti dinamiche interpretative dei nuovi esiti storiografici, e l’obiettivo di proiettare e promuovere Ferramonti -luogo storicamente e antropologicamente interessante- come Spazio culturale europeo ed internazionale.
Questa è la missione concordata e condivisa dal Comune di Tarsia, dal Parco letterario Ernst Bernhard e dalla Riserva del Crati…

Il ben ch’io vi trovai

L’impianto narrativo del romanzo Il ben ch’io vi trovai di Coriolano Martirano è avvincente e conferma il tocco affabulatorio distintivo di tutta la produzione letteraria dell’autore.
Il titolo, mutuato da Dante (Inferno, 1, 8), è programmatico e lascia immaginare una trama interessante.
Il romanzo, edito da Imago Artis di Rossano (CS), è un romanzo storico fulcrato sulla dimensione del verisimile: l’autore racconta, su uno sfondo storico rigorosamente indagato, vicende possibili. E ci convince! Anche perché il romanzo si colloca, secondo una geometria compositiva, all’apice di quella che si può, a buon diritto, chiamare trilogia: forte è il legame, con altri due romanzi, Lucrezia della Valle e Il luogo delle anime.

Piccola nota sull’esilio calabrese di Francesco De Sanctis

C’è un periodo nella complessa “pagina” (1) della vita di Francesco De Sanctis un po’ “nebuloso”, mal noto e, sino a poco tempo fa, (2) non adeguatamente indagato: quello che va dal 5 novembre 1849 al 15 dicembre1850. Una ferita d’esilio: nel maggio del 1848 De Sanctis era stato sulle barricate a Napoli, dove alcuni suoi alunni, tra cui il dilettissimo e leopardiano Luigi La Vista, avevano perso la vita, uccisi dai mercenari svizzeri di Ferdinando II Borbone (3).
Furono momenti difficili: De Sanctis fu “attenzionato” dalla polizia e, per evitare l’arresto, si rifugiò in Calabria, ospite del patriota liberale Francesco Guzzolini, barone di Cervicati, (4) per fare da precettore al figlio Angelo. Questa la versione ufficiale, ma M. Mirri avanza qualche sospetto circa i veri obiettivi di De Sanctis.

Pirandello e De Luca, un ricordo scolastico

Una lettura incrociata della novella pirandelliana, “L’eresia catara”, e di un racconto di Erri De Luca, “Il Pannello”, potrebbe costituire, forse, una lettura piacevole e fornire anche l’occasione per una utilizzazione didattica: un’analisi narratologica e/o un esercizio di scrittura narrativa.
I due testi si prestano bene, infatti, non solo ad un confronto tematico e stilistico, ma anche ad un dibattito sul senso del ruolo del professore nella società contemporanea, a conclusione del quale si potrebbero invitare gli alunni a produrre un testo (un saggio breve, un’intervista immaginaria, una sceneggiatura, un copione oppure un dialogo intitolato “Ritratto di un professore”).
L’eresia catara di Luigi Pirandello e Il Pannello di Erri De Luca, pur nella somiglianza dell’incipit verista (1) e della struttura narrativa logicamente scandita in “situazione di partenza - evento complicante – climax - scioglimento dell’intreccio”, differiscono per la capacità affabulatoria degli autori e per la tensione etica della situazione comunicativa di fondo.

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